"WHAT IF. La riproducibilità tecnica nell’epoca dell’opera d’arte"

12.12.19 , Eventi , Elisa Giglio

 

Nell’ambito di Art City Segnala 2020 in occasione di Arte Fiera, dal 23 al 26 gennaio 2020 Vitruvio Virtual Museum presenta il museo temporaneo di realtà virtuale “WHAT IF. La riproducibilità tecnica nell’epoca dell’opera d’arte”, a cura di Eleonora Frattarolo, all’interno dei nuovi spazi di VRUMS – Virtual Reality Art Rooms in via Zaccherini Alvisi 8 a Bologna.

L’esposizione vuole fare un punto della situazione sulle potenzialità e lo sviluppo della realtà virtuale in campo artistico, cinematografico e scientifico attraverso opere che riproducono realtà passate o future, mondi e situazioni completamente immaginate. Cinque di queste esperienze virtuali, già esposte nei musei d’arte contemporanea o durante festival specifici, sono presenti in mostra durante Artefiera, e per la prima volta riunite. Inoltre, è presentato un lavoro totalmente inedito che dà il titolo alla mostra. What if è un’indagine artistica sulle emozioni basilari dell’uomo. A partire dalla scrittura di un soggetto e una sceneggiatura originale, il visitatore può immergersi e ammirare affascinanti scenografie iperreali dominate dai quattro elementi: aria, terra, fuoco, acqua.

Chi entra in What if vive un’esperienza virtuale immersiva apparentemente libera. In realtà, per evitare la paralisi, è necessario seguire la regia occulta e prestabilita che governa l’esperienza, fare i conti con i propri ricordi e le proprie paure. In What if niente è casuale e tutto segue una logica precisa. Escluse le emozioni.

Nel percorso espositivo il visitatore trova anche Synapse di Enrico T. De Paris esposta alla Triennale di Milano. Un labirinto a struttura molecolare progettato e popolato dall’artista dove lo spettatore si fa parte attiva dell’opera d’arte e diventa a sua volta opera nell’opera.

Poi, Casa DO UT DO, realizzata per la Fondazione Isabella Seràgnoli su un disegno di Alessandro Mendini con stanze di Alberto Biagetti, Mario Cucinella, Riccardo Dalisi, Michele De Lucchi, Stefano Giovannoni, Alessandro Guerriero, Massimo Iosa Ghini, Daniel Libeskind, Angelo Naj Oleari, Terri Pecora, Renzo Piano, Claudio Silvestrin, Nanda Vigo.

Casa Malaparte, esposta alla Bologna Design Week 2015. Il mare, i mattoni rossi, la vista sui faraglioni, la lunga scalinata che conduce al tetto e alla mitica vela bianca dietro la quale Brigitte Bardot prendeva il sole nel Disprezzo, il salone principale, le ceramiche di Alberto Savinio.

Leggero - Tributo a Freak Antoni, esposta al Museo della Musica di Bologna. È il tributo che Vitruvio Virtual Museum ha dedicato a uno degli artisti italiani più sovversivi e destabilizzanti della storia musicale del nostro paese.

Infine, Progetto SKA e Astri Mini-Array realizzato per l’Istituto Nazionale di Astrofisica. Vitruvio Virtual Museum per l’INAF ha realizzato due documentari interattivi in realtà virtuale immersiva, fra i primi nel loro genere.

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