56 capolavori scultorei realizzati da Picasso tra il 1905 e il 1964. Questo è quello che si incontra nelle sale della Galleria Borghese a Roma dal 24 ottobre al 3 febbraio 2019. Si tratta della mostra “Picasso. La scultura”, per la prima volta in Italia dedicata al Picasso scultore, che prosegue il lavoro di indagine sul concetto di scultura che il museo sta portando avanti da molti anni. Un viaggio attraverso i secoli, seguendo il filo cronologico dell’interpretazione plastica delle forme: l’esposizione presenta sculture, fotografie di atelier inedite e video che raccontano il contesto in cui le sculture hanno preso vita.
Attraverso l’esplorazione di diversi temi - storie e miti, corpi, figure, oggetti e frammenti - l’esposizione definisce varie tipologie d’incontro con opere della Galleria Borghese che spaziano dall’antichità all’età moderna.
Fu durante il suo viaggio a Roma e a Napoli nel 1917, insieme a Jean Cocteau e a Igor Stravinskij, che Picasso ebbe modo di confrontarsi per la prima volta in situ con la scultura dell’antichità romana, con il Rinascimento ma anche con le pitture murali pompeiane. Una visita alla Galleria Borghese gli permise di studiare le sculture di Bernini, del quale ritrovò le opere anche nella Basilica di San Pietro in Vaticano, che gli svelò inoltre il Michelangelo della Cappella Sistina. Vide i dipinti di Raffaello a Firenze e riconobbe Caravaggio come il maestro della mise en scène. La mostra alla Galleria Borghese tiene conto della sua esperienza di contatto con l’arte italiana per tornare a riflettere su grandi temi legati alla pittura e soprattutto alla scultura dal Rinascimento in avanti.
La scultura di Picasso è rimasta per lungo tempo poco conosciuta nonostante l’artista abbia mantenuto un rapporto privilegiato con questa disciplina, parte essenziale del suo lavoro, che ha tuttavia voluto proteggere e tenere segreta. Il lavoro scolpito di Picasso è stato rivelato in gran parte solo durante le retrospettive che si tennero a Parigi, Londra e New York dal 1966 al 1968. Poi, le mostre al Centre Pompidou di Parigi nel 2000, al Museum of Modern Art di New York e al Musée national Picasso-Paris nel 2015-2016 riflettono il ruolo fondamentale avuto dal pittore spagnolo in questo campo della produzione artistica.
Picasso è un artista ingegnoso e si appropria del passato per modificarne la percezione. Il rapporto con l’antico è presente in tutta la sua opera, ma l’ambiente mediterraneo in cui si immerge a partire dal 1946 rende il suo lavoro più aperto alla sperimentazione, alla miscelazione di nuovi materiali con pratiche esecutive spesso ancestrali. La sua opera scultorea di questo periodo comprende pietre incise, vasi, animali e figure mitologiche in ceramica.
La mostra, a cura di Anna Coliva e Diana Widmaier-Picasso, è sostenuta da Fendi, partner istituzionale della Galleria Borghese.