“Cazzotto” 2019

07.05.19 , Eventi , Elisa Giglio

 

“Cazzotto” 2019

A Perugia torna “Cazzotto” dal 10 al 12 maggio. L’evento, ideato e coordinato dagli artisti Simona Frillici e Giassi Piagentini, propone un modo non convenzionale di presentare e fruire l’arte contemporanea in stretto rapporto con la città umbra. L’innovativa rassegna giunge alla sua terza edizione, consapevole di aver già portato a contatto con il centro abitato, nel corso delle due precedenti tappe, un gran contingente d’arte contemporanea. Il termine “Cazzotto”, derivante dall’originario nome del Bacio Perugina, nasce per evocare un colpo improvviso, un trauma buono, volto a scuotere un capoluogo che si percepisce come immobile o nostalgico. Nella sua elaborazione volutamente indeterminata e aperta, “Cazzotto” individua e delinea una strada per l’arte caratterizzata dalla massima spontaneità e libertà, così da stimolare un flusso creativo, generativo e vitale. Infatti, grazie alla sua modalità di godimento anticonvenzionale, in quanto evento non sviluppato seguendo modi e tempi predefiniti e progettati, si propone lo scopo di indicare direzioni inaspettate e presenze non previste, capaci di sovvertire le certezze acquisite.

La manifestazione offre un rinnovato dialogo tra l’arte e la città. La sua organizzazione ha, infatti, causato una serie di corti circuiti, discrasie, ipocrisie, ma anche inaspettate aperture e sensibilità, soprattutto da parte delle istituzioni; episodi prontamente ironizzati negli interventi degli artisti partecipanti. Ulteriore obiettivo dell’evento, originato dal confronto tra il casuale passante – ed il suo quotidiano fluire della vita – e l’opera d’arte e favorito dallo sviluppo del percorso espositivo lungo le vie urbane, è ribadire la necessaria insensatezza dell’arte stessa ovvero il suo esser nata dall’uomo e all’uomo destinata.

Tre i fulcri fondamentali presso cui si sviluppano le azioni: Piazza IV Novembre con la Fontana Maggiore dei Pisano, presso cui si trova la Galleria Nazionale dell’Umbria; la centrale Via Baglioni in un’area circoscritta da banche dismesse; Via della Sapienza, con vari spazi privati su strada, per terminare spettacolarmente col complesso del Collegio della Sapienza, oggi Centro Formativo “Sapienza Vecchia”.

L’esigenza di afferrare lo stringente confronto tra ciò che è attivo, energetico e produttivo, con ciò che è spento, sconfitto e dimenticato, ha indirizzato la selezione degli artisti che hanno preso parte al progetto e che si sono espressi tramite differenti modalità artistiche per ideare installazioni, lavori, interventi e performance originali e site-specific dal sapore ironico e dissacrante.

Tanti gli artisti: Giovanni Albanese, Rita Albertini, Valentina Angeli, Andrea Aquilanti, Simone Bertugno, Stefano Bonacci, Francesco Capponi, Mario Consiglio, Giancarlino Benedetti Corcos, Mauro Cuppone, Iginio De Luca, Carlo De Meo, Daniela de Paulis, Mauro Folci, Simona Frillici, Karpuseeler, Hans-Hermann Koopmann, Carl Greenoble, Myriam Laplante, Sandro Mele, Pasquale Polidori, Angelo Pretolani, Luigi Puxeddu, Sara Santarelli, Giuseppe Stampone, Meri Tancredi, Alberto Timossi. Sono stati coinvolti anche alcuni allievi dell’ABA, l’Accademia Belle Arti di Perugia, quali Nevena Delic, Maria Letizia Guastaveglia, Lucia Penza, Giulia Piacci, Filippo Moroni, Francesco Rosati, Isabelle Salari.

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