“Bisordine” a Vercelli

06.03.19 , Eventi , Elisa Giglio

 

“Bisordine” a Vercelli

Arriva “Bisordine”. Si tratta della mostra di Aldo Spinelli, visitabile dal 16 marzo al 5 maggio presso il MAC - Museo Archeologico Civico “L. Bruzza” e presso il Museo Leone a Vercelli.

L’esposizione, curata da Serena Mormino e Luca Brusotto, dimostra al pubblico che la storia dialoga ogni istante con la contemporaneità, essendo questa frutto e sviluppo consapevole ed inconsapevole del passato.

All’inizio può sembrare impossibile installare una mostra di arte contemporanea concettuale e legata al metodo matematico, con la collezione del Museo Archeologico Civico, ma il maestro Spinelli ci dimostra che è possibile e doveroso da parte di un artista del nostro secolo, perché arte è prima di tutto comunicazione e, quindi, metodo per poter far fruire collezioni archeologiche preziose ma “difficili” talvolta da apprezzare ai non addetti ai lavori, in modo giocoso e stimolante. Il desiderio di Spinelli e dei due musei ospiti è quello di scrivere un dialogo tra epoche e metodi diversi.

La mostra è una vera e propria scoperta “a tappe” delle opere Spinelliane, che dialogano fianco a fianco contaminandosi con la collezione museale, ma senza creare disturbo visivo, concettuale o conservativo.

Al Museo Leone, nella Sala Romana famosa custode della Stele bilingue testimone del passaggio tra epoca celtica e romana, l’intervento di Spinelli è quello di proiettare il fruitore della mostra in un viaggio colto e responsabile tra linguaggi di comunicazione distanti secoli, ma accomunati dalla necessità di traduzione, stimolando soprattutto il pubblico più giovane ad indagare sulla tangibilità degli scritti e sull’importanza di tornare ad avere maggiore consapevolezza dei metodi di elaborazione, scrittura e conservazione degli stessi, oggi troppo spesso affidati solo alla tecnologia.

La materia principe di Spinelli è particolarmente preziosa e scientifica; nelle sue opere troviamo rare tracce di marmo, bronzo, acciaio, ceramica, tessuto e colori ad olio, ma i nostri occhi inciampano in moltissime lettere e numeri, in giochi di parole, doppi sensi, acronimi e palindrome; e ancora fusioni auto approvate di parole, vere e proprie funzioni matematiche che se elaborate diventano curve artistiche, profili ed autoritratti, nulla è scontato, ma soprattutto nulla è fine a se stesso.

Una mostra apparentemente enigmatica, concettuale e difficile che è, in realtà, di stimolo per interagire con ogni singola opera del passato e del presente laddove capace di catturare la mente del visitatore, incuriosendolo e catturandolo per soffermarsi a dedicare davvero del tempo all’arte e che potrà essere “portata a casa” per continuare a giocare, ricordare, scoprire.

ALTRI EVENTI

PRECEDENTI

PRECEDENTI

IN EVIDENZA

IN EVIDENZA

NUOVI

NUOVI