l cibo sazia l’anima, dà piacere e conforto allo spirito. Da un’iniziativa dello chef stellato Massimo Bottura e di Davide Rampello, curatore del Padiglione Zero di Expo Milano 2015, in collaborazione con la Curia Arcivescovile di Milano e la Caritas Ambrosiana, nasce il progetto del Refettorio Ambrosiano. Uno spazio di accoglienza per i più bisognosi, dotato di 96 posti a sedere, dove il “buono” e il “bello” si legano armoniosamente dando vita ad una mensa che va oltre i suoi stessi connotati. Un luogo ricco di arte e bellezza, che sottolinea il diritto di ogni persona ad avere una vita dignitosa. Il Refettorio Ambrosiano avrà sede nel quartiere Greco e, a partire da maggio, 40 tra i migliori chef del mondo ideeranno e prepareranno piatti provenienti dagli scarti alimentari dei padiglioni dell’Expo, seguendo il rispetto delle normative vigenti sulla sicurezza alimentare. Gli avanzi verranno elaborati in piatti di alto livello grazie al genio e alla maestria degli chef. L’idea è stata ben accolta dell’arcivescovo di Milano, Angelo Scola, il quale ha affermato che tale iniziativa ci aiuta ad equilibrare l’esperienza del bisogno, partendo dal bisogno più radicale: quello del cibo. “Anche gli animali - ha spiegato il cardinale - hanno bisogno di mangiare, ma solo l’uomo ha inventato l’arte culinaria. Ciò sta a dire che l’uomo opera sempre un passaggio dal bisogno al desiderio. E lo fa attraverso il bello, che non va mai disgiunto dal buono”. Un gesto fortemente simbolico di denuncia in un’era in cui tonnellate di cibo vengono sprecate. Per Bottura perdere la cultura del cibo significa perdere la propria identità e la propria dignità. Seguendo questo proposito, lo chef si focalizzerà su un alimento quotidiano: il pane. La ristrutturazione della mensa sarà curata dal Politecnico di Milano e gli ambienti saranno impreziositi da opere d’arte create per l’occasione da artisti contemporanei come Cucchi, Benvenuto, Nannucci, Paladino e Penone. Nell’ampio salone centrale saranno disposti 12 grandi tavoli realizzati da noti designer quali Bellini, Cerri, Cibic, De Lucchi, Iacchetti, Lissoni, Mendini, Novembre, Origoni, Pesce, Rota, Terry, Thun e Urquiola. Il refettorio verrà gestito dalla Caritas e continuerà a funzionare anche dopo l’Expo. Una cosa è certa: il Refettorio Ambrosiano sarà un’iniziativa unica nel suo genere, in cui il cibo nutre il corpo e l’anima.
Elena Ciulla