Settembre, mese probabilmente più caldo di un anno climaticamente davvero incostante. Sotto un sole cocente, armati di buona volontà e smisurata dedizione, gli “alberaioli” eugubini si rimboccano le maniche e danno inizio alle attività finalizzate alla realizzazione della sagoma luminosa che disegna l’Albero di Natale più grande del mondo. Adagiato sulle pendici del Monte Ingino, altura che sovrasta l’incantevole città di Gubbio, è costituito da corpi luminosi di vario tipo: oltre 250 punti lucenti di colore verde tracciano il contorno di un abete che si distende per oltre 750 metri, dalle mura medioevali sino alla basilica di Sant’Ubaldo, adagiata sulla cima. Il corpo centrale è disseminato di oltre 300 luci multicolore, mentre sulla sommità svetta una stella della superficie di circa 1.000 metri quadri, disegnata da oltre 200 punti scintillanti. Uno spettacolo unico, degno di essere annoverato nel libro del Guinness dei primati come "The World’s Largest Christmas Tree". Dal 1981, data della prima accensione, il 7 dicembre di ogni anno, nel corso di una manifestazione pubblica, l’Albero viene illuminato durante una cerimonia che vede coinvolti cittadini, sbandieratori, figuranti del corteo storico e musici legati alla tradizionale Corsa dei Ceri, presieduta da personaggi del mondo delle istituzioni, della cultura, della scienza e dello spettacolo. Visibile dalle colline di Gualdo Tadino, Umbertide e Perugia, l’imponente corpo luminoso rimane acceso sino alla domenica successiva all’Epifania, richiamando a sé turisti e visitatori provenienti da ogni parte d’Italia e non solo. L’albero, pur con la sua imponenza, riesce a sprigionare una civile eleganza, simboleggiando virtù che troppo spesso, nella quotidianità, rimangono nascoste: pazienza, comprensione e tolleranza nel contribuire alla sua costruzione mossi unicamente dall’amore verso la città e il suo Protettore. Quest’anno sarà papa Francesco ad accendere l’Albero di Natale più grande del pianeta.
Ilaria Zannettino