Se Agrigento si coniuga con affari-puliti c’è un mondo storico e agricolo da scoprire. La Valle dei Templi, definita da Pirandello “boschi di mandorli e olivi” sta vivendo una fase di grande rilancio grazie al Parco Archeologico e Paesaggistico e alla valorizzazione del patrimonio agroalimentare. “Come trasformare un territorio così ricco di storia e di risorse naturali in una opportunità? Che senso ha limitarsi ad accogliere i turisti su un percorso mordi-e-fuggi fra i templi?” si chiede Giuseppe Parello direttore del Parco. Egli progetta di commercializzare i prodotti agricoli per la manutenzione dell’area archeologica e la cura dell’ecosistema e della biodiversità della Valle. Nel frattempo porta tale biodiversità all’Expo2015, aggiudicandosi il coordinamento del Padiglione Bio Mediteraneo, che comprende 12 paesi sul mare nostrum. Il tutto con la collaborazione dei privati e associazione tipo FAI. È un esempio da esportare, ad esempio, in Umbria ove l’intervento del privato nella salvaguarda dell’isola Polvese del Trasimeno, è stata cassata.