Giancarlo Menotti, quando nel 1957 ebbe la geniale idea di far convergere a Spoleto i migliori rappresentanti di arte, musica e spettacolo del mondo, probabilmente non intuiva che avrebbe messo in piede una manifestazione che ha segnato la storia degli incontri culturali internazionali. Menotti aveva intenzione di creare uno spazio di incontri di mondi culturali, essenzialmente americani ed europei, per celebrare le arti in tutte le loro espressioni. Dopo aver visitato molti centri storici, Menotti optò per Spoleto grazie alla presenza di due teatri e allo scenario unico della piazza del Duomo. E così il Maestro ha coinvolto nella città umbra artisti e personaggi della prosa, della lirica, della danza, dell’arte marionettistica, dell’arte oratoria e teatrale, della musica, del cinema della pittura. Dagli anni ’80 il Festival ospita una rassegna medico-scientifica, Spoletoscienza, alla quale partecipano scienziati e ricercatori di tutto il mondo. Menotti è stato direttore artistico fino alla metà degli anni ’90; nell’incarico gli è succeduto il figlio Francis fino al 2007, preceduto da Romolo Valli e Raffaele De Bandfield. Da 7 anni la conduzione artistica è nelle mani di Giorgio Ferrara. Alla sua 57° edizione che si svolge da 27 giugno al 13 luglio, il Festival conserva la sua originaria verve all’insegna di grandi nomi della musica e della recitazione, con allestimento di spettacoli inediti e di grande livello scenico e interpretativo. É una consolidata vetrina per i grandi artisti e per quelli emergenti. Ferrara apre i suoi spazi estivi ad appassionati non solo dei due mondi, in un filo rosso che annoda il passato e il presente. “La sfida in questi sette anni trascorsi alla guida del Festival – sostiene il Direttore – è stata quella di portare avanti quegli stessi presupposti di oltre mezzo secolo fa, seguendo da una parte l’onda travolgente dell’innovazione globale, dall'altra non perdendo mai di vista le strade percorse dai grandi maestri di un tempo. Il cambiamento consiste perciò nell’aver riportato alla vita questa storica manifestazione e averla rilanciata sulla scena culturale italiana e internazionale attuale” Il Festival dei 2Mondi continua a crescere, facendosi sempre interprete della nostra epoca, nella consapevolezza e nella speranza che anche l’arte debba e possa fare la sua parte. Gli elementi cruciali del successo del Festival vengono riassunti da Ferrara che sostiene che “internazionalità, eccellenza, tradizione e contemporaneità, grandi maestri e artisti emergenti: direi che è proprio questa la sua forza attrattiva nel mondo, la sua formula vincente”. In questi sette anni Spoleto è tornata a essere “officina” di produzioni originali. “In questo senso – afferma il Direttore Ferrara – ogni nuovo allestimento costituisce una ‘novità’, una vera e propria operazione culturale. Spoleto esordisce con la messa in scena di un trittico di tre opere brevi, La mort de Cléopâtre di Berlioz, La dame de Montecarlo di Poulenc, Erwartung di Schönberg con l’Orchestra Sinfonica di Milano ‘Giuseppe Verdi’ diretta da John Axelrod e la regia di Frédéric Fisbach, e con il dramma di August Strindberg Danza di morte per la regia di Luca Ronconi, e si conclude il 13 luglio con il Concerto Finale ‘Il musical americano degli anni Quaranta e Cinquanta’, una serata dedicata ai più celebri musical di Richard Rodgers e Oscar Hammerstein e di Frederick Loewe e Alan Jay Lerner, con il soprano June Anderson e il baritono Paulo Szot, diretti da Wayne Marshall e con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI. Avremo grandi presenze internazionali come Robert Wilson, Tim Robbins, Gerard Depardieu, Isabellle Huppert, Anouk Aimée, la grande danza con il San Francisco Ballet e la Paul Taylor Dance Company, grandi interpreti italiane come Adriana Asti e Franca Valeri, la straordinaria partecipazione di Riccardo Muti, e molto altro”. E nell’ottica di facilitare l’accesso al mondo dell’arte, anche a chi è meno favorito in questo tempo di crisi, gli organizzatori del Festiva hanno messo a disposizione del pubblico 5000 biglietti. E così la favola artistica di Spoleto si inanella di un altro prestigioso contributo.