La magia prende vita a Trevi, borgo medievale tra i più belli e suggestivi dell’Umbria, in una rigida giornata d’inverno. Intorno tutto sembra tacere quando d’improvviso, verso le 18.45, l’intera cittadinanza esce festosa dal Duomo cittadino preceduta dalla statua di S. Emiliano, Patrono della città. Primo vescovo di Trevi, “Miliano”, così ricordato nelle vetuste carte, identificato come ostacolo al potere imperiale a causa dell’opera di evangelizzazione condotta presso le famiglie pagane locali, il 28 gennaio del 302 d. C. fu guidato fuori dalla cinta muraria e, legato a un albero di ulivo, decapitato. Memoria vuole che l'olivo ultra millenario, ultima creatura sfiorata dal Santo prima di abbandonare la vita terrena, si possa ancora ammirare, vegeto, nei pressi dell’abbazia benedettina di Bovara. I festeggiamenti patronali hanno inizio il 24 gennaio con il triduo di preparazione alla solennità e culminano il 28 gennaio, anniversario della morte del Santo. Momento di massima partecipazione cittadina coincide con la Processione dell’Illuminata, il 27 gennaio, senza dubbio la più antica dell'Umbria, così chiamata perché tutta la città è rischiarata con torce e fiaccole. La statua lignea è condotta per le vie del borgo, preceduta dai labari, dai "cerei” o “ceri” raffiguranti i simboli o i prodotti delle associazioni e delle imprese commerciali, artigiane e industriali, e seguita dal gonfalone e dal popolo tutto, lungo un tracciato ben preciso, il percorso interno delle mura del secondo ampliamento, rimasto tale fino al 1264. Nel momento in cui il corteo raggiunge l’edicola di Santa Reparata, il falegname artefice della statua la fa deporre su degli assi preparati apposta e impartisce ordini ai 12 portatori, affinché facciano muovere un braccio del Santo in atteggiamento benedicente, a segno di croce; se la manovra riesce bene, la stagione agricola sarà buona. Al termine della processione, tradizione vuole che i fedeli acquistino delle arance vendute sotto i portici del palazzo comunale: agrumi che aiuteranno il fisico a combattere i mali di stagione.
Ilaria Zannettino