L’acquisizione da parte del FAI dell’ampio bosco (80 ettari) al di là del muro che delimita la piazza della Basilica Superiore di S. Francesco, rappresenta l’aggiunta di un altro gioiello ai tanti che la città del poverello possiede ed espone. É un paesaggio stupendo con uno scorcio mozzafiato, intatto nella sua identità originale che comprende boschi, ulivi, frutteti, collina e pianura, case coloniche e piccole pievi. É attraversato da un torrente che in una grande ansa racchiude a fondovalle un complesso del XII secolo  comprendente la Chiesa di S.Croce, i ruderi di una convento benedettino, il trecentesco ponte dei Galli (sembra percorso da Carlo Magno). Un ottimo ristorante “francescano” ritempra il corpo stanco dopo il transito di quello che Francesco definiva il suo “chiostro”, luogo di passeggiate e meditazione.