Il 29 Gennaio si festeggia il patrono di Perugia: San Costanzo

Sabato, 12 Gennaio 2013,
 
Un appuntamento di tradizione, cultura, arte e folklore a Borgo XX Giugno dove verrà esposta una tipica mostra mercato con bancarelle caratteristiche e assaggi del dolce tipico: il torcolo di San Costanzo La leggenda narra che durante le persecuzioni di Marco Aurelio nei confronti dei cristiani, Costanzo di Perugia, vescovo, fu condotto davanti al console Lucio e che fu torturato e immerso nell'acqua bollente dalla quale uscì miracolosamente illeso. Fu ricondotto in carcere e, dopo aver convertito i suoi custodi, fuggì aiutato da questi ultimi. Si rifugiò a casa di Anastasio, un cristiano, nella quale fu nuovamente catturato con il complice e condannato per decapitazione avvenuta a Foligno nel 170 (morì martire appena trentenne). Tutte le redazioni della Passio affermano che il corpo del santo, dopo il martirio, fu portato a Perugia e sepolto non lontano dalla città in un luogo detto Areola fuori Porta S. Pietro, dove venne costruita la prima cattedrale di Perugia. In questo medesimo luogo fu eretta l'attuale chiesa di San Costanzo consacrata, secondo un'iscrizione esistente nell'antico altare, nel 1205 dal vescovo di Perugia, Viviano e recentemente ristrutturata. Alla intercessione di san Costanzo furono attribuiti in particolare due miracoli: una donna affetta da completa cecità si fece portare ai piedi del santo per implorare aiuto e, dopo la sua benedizione, si dice che la donna riacquistò completamente la vista; il secondo miracolo riguarda invece un nobile perugino di nome Crescenzio, sofferente da molti anni di inguaribile paralisi degli arti inferiori, il quale, sospinto da viva fede, andò da Costanzo e, avutane la benedizione, fu risanato immediatamente. La tradizione popolare contadina voleva che ogni anno, durante la festa, le ragazze nubili andassero nella Chiesa di San Costanzo per chiedere se entro l'anno si fossero sposate: la leggenda dice che, guardando il gioco delle luci riflesse sull'immagine del santo, si aveva l'impressione che San Costanzo facesse l'occhiolino; le ragazze che lo avrebbero visto si sarebbero sposate entro l'anno, alle altre il fidanzato regalava il Torcolo di San Costanzo, dolce tipico di questa festività. Era uso contadino condurre il bestiame a benedire: per ogni animale veniva donato dalla parrocchia una fascia rossa che teneva un amuleto con incisa una figura sacra e gli veniva legata sul capo.

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