Dal 21 al 25 novembre in programma a Perugia la terza edizione Immaginario Festival. "Questo non è un festival" è lo slogan che giustifica le sue attività atipiche: Immaginario 3.0 è articolato in incontri, laboratori, exhibition, progetti in rete e creatività partecipata. Il tema di quest'anno è il giudizio universale, inteso come ciò che accadrà dopo la fine del mondo. Ma è anche il cinema e l'immaginario di Zavattini, o i sontuosi affreschi di Michelangelo o quelli spettacolari del Signorelli. Si tenterà quindi di tracciare una mappa di questi tempi di transizione e mutamento che la società sta percependo molto più di una semplice evoluzione tecnologica: sta cambiando il modo di sentire, di fare, di pensare il mondo in cui viviamo. Quindi "giudizio universale" va inteso non solo come fine, ma anche come nuovo inizio, gioco della nascita e creazione dopo la fine. Immaginario 3.0 applica questo tema al cinema, alla tv, alla cultura e alla società . Il "vecchio" mondo della tv generalista, dei libri e della carta stampata è quindi destinato a scomparire per lasciare il posto alla crossmedialità , alla contemporaneità e all'orizzontalità del digitale? Una domanda che rimane aperta e lascia ipotizzare l'arrivo di un nuovo umanesimo e un nuovo romanzo popolare fatto di mille voci.
Prodotto da IMMpresa Creativa e Tbwa, il programma è stato curato da Angelo Guglielmi, Bruno Voglino, Enrico Ghezzi, Marco Molendini e Alessandro Riccini Ricci.