Inaugura giovedì 15 marzo alle ore 18 presso Arte 92 a Milano "Vivere così intensamente da non esistere" personale di Angelo Cagnone. Si tratta della prima uscita ufficiale del maestro dopo la grande esposizione alla Casa del Mantegna a Mantova nel 2008: in mostra, fino al 28 aprile, opere che coprono l’arco degli ultimi dieci anni. Il titolo di questa raccolta è quello di un lavoro del 1971, una sorta di autoritratto senza volto che è l’esatta trascrizione visiva della volontà dell’artista di non rendersi protagonista nel suo lavoro, annullandosi quasi in esso in una sorta di transfert oggettuale. Così i piccoli tasselli anche visivi che contrappuntano la composizione, pur necessariamente appartenendo alla sua storia personale, vogliono essere suggestioni a che lo spettatore possa ricostruire un proprio racconto. È intuibile che questo risultato si possa raggiungere solo con una ricerca molto complessa che Angelo Cagnone ha sempre condotto su binari paralleli a quelli della poesia. Ne sono esempio le grandi tele in mostra dove il racconto è costruito mediante stratificazioni, cesure, riprese che mimano perfettamente l’andamento per versi liberi della poesia contemporanea e ugualmente mettono in atto quegli slittamenti semantici, contaminazioni, ibridazioni proprie del linguaggio pittorico odierno.
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