Un rapporto complesso quello di Picasso con l’Italia, dalle suggestioni neoclassiche ispirate alla scultura antica e al Rinascimento romano, fino alle tentazioni realiste conseguenti alla scoperta della pittura parietale di Pompei. Questo è quello che si evince dalla mostra "Pablo Picasso. Tra Cubismo e Neoclassicismo: 1915-1925" presso le Scuderie del Quirinale a Roma dal 21 settembre al 21 gennaio 2018. Grande esposizione in collaborazione con il Centre Pompidou di Parigi, il Museum Berggruen di Berlino, la Fundació Museu Picasso di Barcellona, il Guggenheim, il Metropolitan Museum di New York e le Gallerie Nazionali d’Arte Antica di Roma. La mostra intende rievocare, a cento anni di distanza, il viaggio a Roma e a Napoli che Picasso compì in compagnia di Jean Cocteau e Igor Fëdorovič Stravinskij al seguito dei Balletti Russi e di Sergej Pavlovič Djagilev, durante il quale incontrò e si innamorò di Olga Khochlova, una delle ballerine del Balletto e sua prima moglie. Esposte oltre 100 opere dell'artista, provenienti da almeno 50 donatori, per approfondire la produzione di Picasso immediatamente successiva all’esperienza italiana e documentare l’impatto a lungo termine di questo viaggio sulla sua formazione: dalle suggestioni neoclassiche, fino alla scoperta della pittura parietale di Pompei. L'obbiettivo dell'esposizione è mettere in evidenza le capacità del pittore spagnolo di sperimentare secondo diverse chiavi stilistiche, dalla natura morta al ritratto, dal giocoso decorativismo dei collage eseguiti durante la Guerra, fino al sofisticato realismo proprio degli anni trascorsi accanto a Djagilev.