Nel corso dei secoli, particolarmente sentita è sempre stata, in città , la devozione popolare verso il Martire Ercolano, Defensor civitatis. In virtù di tale devozione, sempre sincera è stata la determinazione dei fedeli a mantenerne viva la memoria. Sia pure con esiti alterni, infatti, Perugia, specialmente in passato, non ha mai fatto mancare al suo Santo Patrono la generosa partecipazione ai riti decretati di volta in volta in suo onore. In più d'un caso, particolarmente imponenti e suggestivi, come quelli illustrati da Benedetto Bonfigli nella Cappella dei Priori.! È per questo che, anche quest'anno, Radici di pietra, in accordo con il Rettore del Tempio Don Francesco Benussi e con il Sodalizio San Martino, l'Ente proprietario di Sant'Ercolano, con il patrocinio del Comune di Perugia, dell'Università degli Studi di Perugia di cui il Patrono Ercolano è il Santo protettore, dell'Università dei Sapori e dell'Accademia di Belle Arti, ripropone l'iniziativa che si prefigge, ancora una volta, di sostenere, per quanto sarà possibile, l'apertura della chiesa, provvedendo alle piccole, ulteriori necessità che da questo intento dovessero derivare.! Lo fa ancora una volta con un'iniziativa che ha voluto chiamare Una medaglia per Sant'Ercolano. Iniziativa fortemente condivisa dal compianto Mons. Elio Bromuri, per decenni Rettore del Sacro Tempio, e che, anche oggi, vorremmo dedicata alla sua memoria.! Abbiamo pertanto chiesto al Maestro Luciano Tittarelli, già artefice lo scorso anno della bellissima incisione del ferro da cialda con l'effigie di Ercolano (vedi immagine di copertina), di realizzare, per l'anno in corso, la medaglia dedicata al Santo. La medaglia è destinata a chi vorrà sostenere la nostra iniziativa. Il ferro da cialda, servirà a promuovere un dolce che vorremmo entrasse nella tradizione cittadina per ricordare ai Perugini l'affetto secolare verso il proprio Patrono Ercolano!
La cialda vive di un connubio stretto con il suo ferro che la marcherà indelebilmente. L'una non può stare senza l'altro, senza l'altro non ha la sua giustificazione d'esistere. Cambiano le ricette, più o meno complesse e "dedicate" ai luoghi originari e alla diversa composizione: azzima quella primigenia di acqua e farina dell'ostia, consacrata o non per essere portata seco dai pellegrini lungo il "cammino", testimone preziosa di fede o semplice mezzo di sostentamento. "Oblata", offerta per il viaggio verso la testimonianza. Nella ricetta, stabilizzata presso la Università dei Sapori, ho voluto inserire il miele e l'anice, elementi tipici del Mediterraneo, e il secondo ingrediente sotto forma di Mistrà , il liquore digestivo a base di anice molto caro a noi perugini. Nasce così l'dea di una cialda da dedicare a Ercolano, un patrono cittadino santo e martire antichissimo, come è antichissima qualunque forma di fede, dell'affidarsi a qualcosa o qualcuno di superiore a cui raccomandarsi, quando le risorse umane scarseggiano. Come la città si raccomandò a Lui durante il saccheggio di Totila.