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Prosegue la mostra “L'Età delle favole antiche. Annibale Brugnoli e l'arte a Perugia nel periodo simbolista”

Martedì, 01 Marzo 2016,
La mostra "L'Età delle favole antiche. Annibale Brugnoli e l'arte a Perugia nel periodo simbolista", aperta al pubblico dal 12 dicembre 2015, è stata prorogata sino al 28 marzo 2016.Allestita nel Museo Civico di Palazzo della Penna, via Podiani 11 (Perugia), è stata promossa e organizzata dall'Assessorato alla Cultura, Turismo e Università del Comune di Perugia. Le curatrici, Alessandra Migliorati e Maria Luisa Martella, hanno voluto indagare il contesto artistico perugino tra l'Ottocento e il Novecento, attraverso la figura di Annibale Brugnoli.Il periodo storico esaminato, uno dei più affascinanti dell'età contemporanea, conosciuto con il nome di Belle époque, vide l'affermarsi del Simbolismo, tendenza culturale europea che, ponendosi in reazione alle poetiche naturalistiche, predilige gli aspetti evocativi e idealizzanti dell'opera d'arte, attraverso il ricorso al simbolo. In altre parole, nell'arte entra la coscienza e l'esperienza artistica si fa sempre più soggettiva. Il Simbolismo si affermò soprattutto in Francia, Belgio ed  Inghilterra, ma non mancarono importanti esempi italiani, fatto che la mostra di Perugia si propone di illustrare.Brugnoli, classe 1843, fu soprattutto un pittore decorativo. Esordì nel 1878 all'Esposizione Universale di Parigi, nella quale fu chiamato per decorare il padiglione dell'Italia. Seguirono una serie di committenze, oltre che a Perugia, a Roma e a Milano, di decorazione di palazzi pubblici e privati.Le opere in mostra percorrono la formazione del  Brugnoli, mostrando le influenze subite dagli artisti che soggiornarono a Perugia durante i periodi estivi a partire dagli anni 70 dell'Ottocento. In pieno work in progress della mostra si è scoperto che nella città vi furono, oltre agli artisti Federico Faruffini e Lemmo Rossi Scotti, anche presenze inglesi ed americane che, oltre a rinnovare la poetica dell'interpretazione dell'antico e del paesaggio, influenzarono la nascita del Simbolismo romano, definito “In arte libertas”.Si nota così la connessione tra l'artista perugino, dal forte linguaggio espressivo e gli artisti attivi nella Roma dannunziana, dal gusto estetizzante e simbolista.In mostra, infatti, sono presenti opere di autori contemporanei a Brugnoli, ma anche di immediati successori a lui affini. Sono inoltre esposte due delle rare edizioni dell'editio picta dell'Isoatta Guttadauro di D'Annunzio e delle Rubaiyat of Omar Kayyam di Elihu Vedder.   Agli appassionati di arte simbolista si ricorda che a Milano, a Palazzo Reale, il 3 febbraio 2016 è stata aperta al pubblico la mostra “Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra”. La mostra intende rendere nota la produzione della corrente simbolista, rievocando l'aspirazione ideale propria del movimento artistico: l'arte totale.   Una doppia visione dunque, dal raffinato Simbolismo proposto in una città dall'antico fascino come Perugia, ben rappresentato attraverso una mostra di successo, a quello affermatosi in altre realtà d'Europa.   Accompagna la mostra su Annibale Brugnoli un catalogo a colori edito da Fabrizio Fabbri Editore a cura di Alessandra Migliorati, con la collaborazione di Maria Luisa Martella, entrambe già note per la densa attività nel campo della ricerca e divulgazione in ambito artistico e per iniziative di alto valore culturale.   Orari di apertura: 10.00-18.00Chiuso Lunedì   Angelica R. Disca - Milano

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