Nell’era degli smart citizens e della City for all, in cui la tecnologia è strumento di simbiosi e di empatia, il sistema di relazioni produce valore nei pieni principi dell’inclusione, della resilienza e della capacità di assorbire eventi traumatici, sia di natura sociale che climatica
21.11.18 , Design , Collaboratore Riflesso
Con questa mostra voluta da Material Connexion in occasione della Design Week 2018, vogliamo declinare in forma diversa ed innovativa il concetto di Smart City, sapendo che tale espressione è connotata da una sorta di tecno-pragmatismo di matrice anglosassone. Senza voler criticare tale approccio, proponiamo una strada complementare, che nasce dalla specificità del modo italico di “fare progetto” e in particolare dalla cultura del design, più che, paradossalmente, dalle discipline dell’architettura e dell’urbanistica.
Forse questo approccio rappresenta una sorta di nuovo compendio per una via latina al concetto di Smart City, partendo proprio dall’importanza primaria delle caratteristiche morfologiche e urbanistiche, delle specificità territoriali e climatiche, delle culture abitative e degli “stili di vita” che nel nostro Paese, che ci piaccia o meno, sono ancora differenze forti e vive, che inevitabilmente marcano una sorta di Glocalismo a scala nazionale.
Una Smart City alla fine, oltre le definizioni tecniche che ne possono dare il City Protocol, l’Iso 37120 o la Smart City Wheel di Boyd Cohen, è per noi un sistema di relazioni che produce valore, un insieme dinamico in cui il tutto sia più della somma delle singole parti, dove la tecnologia sia strumento di simbiosi e di empatia. Se in passato il governo della città avveniva in differita, con strumenti urbanistici predittivi e normativi, nella città simbiotica la negoziazione avviene in tempo reale, le leggi si modificano secondo le trasformazioni stesse in atto, i cittadini condividono quanto sta per accadere, producendolo coscientemente.
All’intelligenza (smart city) preferiamo allora la coscienza (awareness design), ovvero la capacità di comprendere il valore della diversità, di essere sempre pronti alla replica, di avere consapevolezza dei processi e delle trasformazioni in corso. Una città di tutti è una città per tutti (una City for all, potremmo definirla), nei pieni principi dell’inclusione e della resilienza, della capacità di assorbire eventi traumatici, siano di natura sociale piuttosto che climatica.
Impossibile quindi, In Italia, non pensare che a lato di qualsiasi idea di Smart City non vi sia una Smart Land, distribuita e interconnessa, che porti con sé un’idea di crescita e consapevolezza del territorio, come luogo primo dal quale ripartire e sul quale provare a inventare e innestare nuove e diffuse forme di governo, imprenditoria, socialità, collaborazione fra soggetti, reti. Nell’ottica di una sempre più stretta integrazione fra città e campagna per lo sviluppo, l’innovazione tecnologica, la sostenibilità ambientale ed energetica e l’identità dei singoli.
Credo proprio siano queste le basi latine e italiche della Smart City, o meglio della City by all, una città di individui distinti e diversi ma capaci di occuparsi ed avere consapevolezza del tutto e dell’insieme, di andare oltre sé stessi.
Smart City: Materials, Technologies & People
La mostra “Smart City: Materials, Technologies & People” ideata da Material ConneXion® Italia, curata da Giulio Ceppi e patrocinata dal Comune di Milano viene presentata alla Design Week milanese dal 17 al 12 maggio 2018 a Superstudio.
É suddivisa in 6 aree tematiche: Advanced Building and Infrastructures, che espone materiali edili avanzati per infrastrutture, involucri e interni oltre a prodotti per costruire, ristrutturare e migliorare gli edifici e l’abitare, dall’acustica all’illuminazione; Connected City, area che propone soluzioni per lo scambio di informazioni, la raccolta e gestione dei dati e il nuovo stile di vita interconnesso; Smart living, Smart People, che raccoglie idee per migliorare la qualità degli oggetti che ci circondano in ambiti come la casa, l’ufficio e gli spazi outdoor; Sustainable and Circular City che si concentra su tecnologie che lavorano sulla riduzione dei consumi, la gestione di rifiuti e di risorse in un’ottica di circolarità; Integrated Mobility che si focalizza sui materiali a supporto della nuova mobilità, dal car/bike sharing alla rinascita del trasporto pubblico e, infine, Food Policies and Urban Agriculture, che analizza soluzioni per un approccio più sostenibile all’alimentazione e per l’integrazione di spazi verdi nelle città.
Giulio Ceppi
RIFLESSO
Registrazione Tribunale di Perugia n.35 del 09/12/2011
ISSN 2611-044X