“Noi futuristi, Balla e Depero, vogliamo realizzare questa fusione totale per ricostruire l'universo rallegrandolo, cioè ricreandolo integralmente. Daremo scheletro e carne all'invisibile, all'impalpabile, all'imponderabile, all'impercettibile. Troveremo degli equivalenti astratti di tutte le forme e di tutti gli elementi dell'universo, poi li combineremo insieme, secondo i capricci della nostra ispirazione, per formare dei complessi plastici che metteremo in moto”
(Ricostruzione futurista dell'universo, 11 marzo 1915, Giacomo Balla, Fortunato Depero, astrattisti futuristi)
20.11.18 , Design , Francesca Fregapane
Nei primi decenni del XX secolo un’ondata di rinascita e rinnovamento investe l’Italia dando vita ad una corrente artistica che influenzerà l’intera Europa: il Futurismo. Un movimento che viene concepito in un periodo di notevole effervescenza in cui il mondo dell'arte e della cultura viene stimolato da fattori determinanti, primi fra tutti la guerra, i cambiamenti politici, le trasformazioni sociali e le scoperte tecnologiche; elementi che arrivano a cambiare completamente la percezione del tempo e dello spazio. Il Futurismo fu un movimento d’avanguardia che rifiutò il passato e ogni forma di conservatorismo nelle arti: così l’esaltazione del nuovo, la velocità, la dinamicità, la guerra costituirono le basi del pensiero futurista. Documento fondante fu il manifesto del Futurismo firmato da Tommaso Marinetti nel 1909 e pubblicato sul quotidiano parigino Le Figaro. Nel corso degli anni vennero sottoscritti diversi manifesti dai pittori Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giacomo Balla, Gino Severi e Luigi Russolo in cui veniva esaltata la tecnica e si dichiarava una fiducia illimitata nel progresso, decretando la fine delle vecchie ideologie marchiate con l'etichetta di "passatismo". Quando nel 1915 Balla e Depero firmano il manifesto Ricostruzione futurista dell'universo, il movimento futurista si avvia verso una seconda fase nella quale l’esigenza di un’arte totale aspira ad influenzare molti aspetti della vita intervenendo in una radicale trasformazione dell'ambiente circostante.
Balla, Depero, e Prampolini iniziano a disegnare ambienti espositivi, mobili, oggetti per la casa, vestiti, libri e manifesti, con l’obiettivo di «ricostruire l’universo rallegrandolo». Fondano case d’arte, laboratori artigianali, dove producono i loro oggetti, arazzi, soprammobili, giocattoli. Sfruttano la comunicazione di massa per promuovere se stessi e il loro movimento tramite la grafica pubblicitaria. Fu proprio Fortunato Depero che lanciò, nel 1931, in collaborazione con Campari, il manifesto del Futurismo e l'Arte pubblicitaria: “Esaltando con il genio i nostri prodotti, le nostre imprese, cioè i fattori primi nostra della vita – scriveva Depero – si fa dell’arte purissima e verissima”. Collaborò con importanti aziende italiane rivoluzionando i canoni del manifesto pubblicitario, dove il carattere tipografico è l’attore principale che, congiunto alle scelte visive, diventa rappresentativo del prodotto stesso. Oggi, il Futurismo e i suoi Maestri sembrano alquanto lontani, ma tenere conto dei loro insegnamenti può essere la chiave di volta per progettare artefatti che sfruttino gli svariati cambiamenti di un’epoca dinamica e in continuo divenire.
RIFLESSO
Registrazione Tribunale di Perugia n.35 del 09/12/2011
ISSN 2611-044X