Fra le numerose e talvolta contraddittorie definizioni che si danno del termine “tecnologia” una delle più chiare appartiene all’enciclopedia Treccani: “Il termine tecnologia indica le tecniche utilizzate per produrre oggetti e migliorare le condizioni di vita dell’uomo. Non si tratta quindi solo di realizzazioni concrete ma anche di procedure astratte. La tecnologia ha un legame molto stretto con la scienza di cui, peraltro, non è un semplice aspetto applicativo”. La dinamica apparentemente inarrestabile e pervasiva della tecnologia ha investito anche l’Umbria con risultati spesso (anche se non sempre) apprezzabili.
Circa due anni fa è stato approvato un provvedimento dalla Giunta Regionale che prevede in questa regione, per garantire una migliore qualità di vita alle persone non udenti o affette da cecità totale o parziale, la prescrizione di tablet, videotelefoni portatili, sintetizzatori collegabili al computer e altri apparecchi di nuova generazione. “I dispositivi tecnologici più avanzati (nelle parole dell’ex assessore alla Sanità Tomassoni) permettono a persone non vedenti e non udenti un miglioramento della qualità di vita, facilitando la lettura, la comunicazione, lo scambio di informazione a distanza e tutte quelle attività di lavoro o studio che necessitano della lettura e della scrittura.
Un’iniziativa interessante, riguardante il Comune di Bastia Umbra, prevede l’installazione di sei defibrillatori automatici, dislocati in punti strategici della città, fra i quali i principali impianti sportivi del Comune e la farmacia comunale. Trenta volontari del 118 seguiranno un corso del personale Asl 2 per il corretto utilizzo dei defibrillatori. Sappiamo bene, purtroppo, dalla cronaca, quanto sia essenziale la rapidità di intervento con mezzi adeguati nei casi di crisi cardiache, nel mondo dello sport e non solo. Pensiamo a quanto sarebbe importante una rete capillare di questi apparecchi nelle città ad alta densità di traffico, tale da bloccare l’intervento delle ambulanze.
Una novità tecnologica di cui possiamo vantarci è la creazione della rete umbra di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici. Prime tappe Perugia e Terni. Lo scorso settembre, infatti, le autorità istituzionali regionali hanno inaugurato a Palazzo Donini la rete di ricarica per veicoli elettrici istallate in 15 città d’arte dell’Umbria. Si realizza così il progetto di dotare la regione di una rete di ricarica diffusa al servizio dei cittadini e dei numerosi turisti che la visitano. A questo scopo Enel e ASM-Terni hanno adottato lo stesso sistema di ricarica (a tecnologia Enel): le infrastrutture dei due distributori sono perfettamente interoperabili a vantaggio dei cittadini che possono ricaricare sulle une e sulle altre con un'unica card, senza costi aggiuntivi. Analogamente si è proceduto con l’inaugurazione dei punti di ricarica negli altri Comuni firmatari del progetto: Gubbio, Gualdo Tadino, Foligno, Spoleto, Cascia, Norcia, Marsciano, Narni, Castiglione del Lago, Città di Castello, Todi, Orvieto e Assisi. Le 15 nuove colonnine vanno a implementare “l’autostrada dell’elettricità” che contava già 28 punti di ricarica a Perugia, 2 a Marsciano e 2 a Passignano. Complessivamente, quindi, le colonnine sul territorio umbro diventano 47. La Regione Umbria è diventata la seconda regione italiana, dopo l’Emilia Romagna, ad avere un progetto di mobilità elettrica interoperabile su scala regionale. Non male per una regione con meno di 900.000 abitanti.