L’antica tradizione del cotto in Umbria In evidenza

Mercoledì, 26 Novembre 2014,
Fin dal Medioevo la diffusione delle terrecotte umbre nelle diverse aree della nostra regione e l’eccellenza dei risultati raggiunti hanno trovato fertile terreno nella ricchezza d’acqua disponibile, nei boschi che tuttora forniscono il legname per i forni e nella qualità ineguagliata dell’argilla del territorio. Sono molti i centri umbri che possono vantare una propria significativa tradizione in questo campo. Fra i tanti operatori abbiamo scelto di riportare l’esperienza della famiglia Bettini che, fin da tempi remoti, a Deruta, tramanda da padre in figlio l’arte di fare terrecotte. La loro lunghissima attività in questo campo li rende interlocutori sicuramente attendibili. Lasciamo loro la parola: “Un’esperienza secolare ci ha permesso di porre sul mercato una vasta gamma di prodotti per l’arredamento di giardini, terrazzi e interni. La scelta delle argille più pregiate, unite a una sapiente lavorazione a mano, conferiscono ai nostri prodotti un tono caldo e nobile, adatto per ogni ambiente, un colore chiaro, antico, dei nostri vasi, legato alle radici della  tradizione umbra, agli ziri orci che un tempo venivano utilizzati per la conservazione dell’olio d’oliva, alle scine, vasi utilizzati per lavare la biancheria con l’aggiunta della cenere”. Le particolari sfumature dell’argilla chiara permettono all’oggetto di invecchiare rapidamente, assumendo tonalità più uniformi che variano da vaso a vaso, rendendo ogni pezzo unico nel suo genere. Il giusto tempo di essiccazione, variabile che spesso viene trascurata ma di fondamentale importanza, permette al prodotto di raggiungere un corretto equilibrio tra durezza e porosità al fine di ottenere un’elevata resistenza agli agenti atmosferici e permettendo allo stesso tempo alle piante la migliore traspirazione. Un altro fattore di basilare importanza è costituito dalla cottura. Oggi l’innovazione tecnologica ci permette di utilizzare forni sempre più precisi, capaci di utilizzare al meglio tempo e temperatura, rifacendosi comunque sempre, nel solco della tradizione, all’esperienza dei vecchi forni. Nulla si inventa, o poco, in un mestiere le cui origini si perdono nella notte dei tempi. “Noi siamo orgogliosi di entrare nelle vostre case, nei vostri giardini con la semplice arte della terracotta. Non esistono segreti nella realizzazione dei manufatti in cotto per l’essenzialità dei suoi ingredienti: la terra, l’acqua, l’aria, il fuoco. É impossibile spiegare l’emozione che proviamo ogni volta che vediamo un vaso, creazione di un nostro antenato, inserito nei cortili, nei viali, nelle ville, nei castelli, sia in Italia che nel mondo”. Essenziale la tradizione, il racconto, il ricordo, la famiglia. Non si può ricostruire il lontano viaggio dall’antica Tuscia dove gli Etruschi avevano manipolato ‘la terra’. Un viaggio ricco di conoscenze, di voglia di continuare ad essere utili con la propria arte che si rinnova nella valle Tiberina a Deruta, dove la famiglia Bettini con i suoi carri cigolanti si ferma, allestisce il laboratorio, si organizza alla vita di tutti i giorni.  Qui rimane fino ad oggi. Il passato, rimasto legato ai ricordi del più anziano che comunica con gelosa avarizia le proprie conoscenze e conquiste, frutto di un infaticabile impegno di lavoro e di ricerca. Il risultato si concretizza nella realizzazione di questi magnifici oggetti che trovano il pieno completamento alla loro bellezza quando vengono inseriti nelle nostre case sia che essi contengano splendidi agrumi o modesti gerani. Nulla si inventa, o poco, in un mestiere le cui origini si perdono nell’oscurità di anni lontani. “Possiamo solo migliorare, far tesoro dell’insegnamento dei nostri padri per cercare di soddisfare al meglio la nostra clientela, anche la più esigente. Affinchè la tradizione possa continuare”.

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