Museo del design industriale italiano: una collezione che parte da lontano

Mercoledì, 23 Marzo 2016,
Compie il suo decimo compleanno il Museo del design industriale italiano, istituito nel maggio 2006 a Calenzano (a pochi chilometri da Firenze). Il Museo, situato in una sala del Design Campus, è il primo spazio in Italia dedicato esclusivamente alla produzione industriale italiana e nasce dalla collaborazione tra l’Ateneo Fiorentino, il Comune di Calenzano e la Fondazione Anna Querci, associazione no profit costituita al fine di promuovere la conoscenza e lo studio del design. La fondatrice dell’associazione, Anna Querci, vanta un’importante carriera: è stata per anni redattrice della rivista Domus affiancando personalità del calibro di Gio Ponti, ed ha allestito mostre sia in Italia che all’estero. Dal 2006 porta avanti questa iniziativa con impegno e dedizione, offrendo al pubblico la propria collezione privata.  Il museo propone una collezione permanente composta da 140 pezzi “cult” della produzione industriale italiana, abbracciando il periodo che va dagli anni ’60 ad oggi. Alcune tra le più importanti icone del “made in Italy”, raggruppate per decadi, ci raccontano l’evoluzione dell’industrial design negli ultimi cinquanta anni. Poltrone, tavoli, lampade, macchine da scrivere, raffinate porcellane: prodotti innovativi che hanno reso famosa l’Italia, rivoluzionando le abitudini e lo stile di vita di intere generazioni. Un periodo della storia Italiana raccontato attraverso oggetti di uso comune.  Tra i molto articoli esposti spicca, al centro della sala, la provocatoria poltrona rossa “UP 5” di Gaetano Pesce, che con le sue forme avvolgenti evoca il grembo materno celebrando le morbidezze del corpo femminile. Allo stile radicale degli anni ’60 di Pesce viene affiancata l’eccentrica poltrona “Nemo” di Fabio Novembre, disegnata per Driade. Un volto gigante, dai lineamenti classici, scavato per creare al suo interno una poltrona. Una maschera che può celare (e rivelare al contempo) chi vi si siede. Tanti altri oggetti si distribuiscono attorno al focus centrale, tutti logicamente raggruppati per anno di produzione. La scelta di allestire la mostra all’interno di una sala del nuovo Design Campus garantisce al Museo un notevole bacino di pubblico, costituito sia da studenti, che da docenti, permettendo ai giovani progettisti di accedere ad alcuni tra i più interessanti successi di produzione Italiana. La fondazione, però, nasce con un intento più ambizioso: divulgare la conoscenza del design industriale non soltanto a un pubblico “specializzato”. Lo fa attraverso un importante contributo: un allestimento “in divenire” che, di anno in anno, si arricchisce di nuovi oggetti proponendo mostre tematiche, concorsi di idee ed eventi che offrono nuovi spunti di riflessione su questo interessante tema. Livia Ballan

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