sezione arte riflesso magazine

Luca Signorelli: irrequieto, girovago e intellettualmente vivace

Lunedì, 27 Agosto 2012,
Arte,
 
Il 21 aprile 2012 ha aperto i battenti la mostra dedicata a Luca Signorelli che segna una ulteriore tappa nel percorso volto alla valorizzazione degli artisti rappresentativi della stagione rinascimentale in Umbria. Luca Signorelli (Cortona 1450 – 1523) fu un artista molto attivo nell'Italia centrale dal 1472 al 1519: "fu né suoi tempi tenuto in Italia tanto famoso e l'opere sue in tanto pregio, quanto nessun'altro in qualsivoglia tempo sia stato già mai perché nell'opere che fece di pittura, mostrò il modo di fare gli ignudi, e che si possono sì bene con arte e difficultà far parer vivi (...)" . Così Giorgio Vasari ci presenta l'artista cortonese nelle "Vite de' più eccellenti pittori, scultori e architetti italiani da Cimabue insino a' tempi nostri". Da Vasari in poi la critica ha sempre sottolineato la fondamentale influenza che Signorelli ha avuto su Michelangelo proprio per la capacità dell'artista di costruire scene articolate e complesse, dai coloro vivaci e brillanti. Giovanni Santi, padre di Raffaello, di Signorelli notò "l'ingegno" ma soprattutto lo "spirto pelegrino" che lo portò a cercare i maestri più eccellenti e i committenti più prestigiosi: l'apprendistato presso la bottega di Piero della Francesca lo porta ad Arezzo, la collaborazione con Verrocchio a Firenze, il suo contributo al grandioso progetto della Cappella Sistina gli fa fare una lunga sosta a Roma. Signorelli lascia tracce in tutta Italia. La mostra umbra cerca proprio di mettere in evidenza il carattere "itinerante"del dipingere rinascimentale e per questo si articola in tre sedi espositive: a Perugia nella Galleria Nazionale dell'Umbria, a Orvieto nel Duomo, nel Museo dell'Opera e nella chiesa dei S. Apostoli, a Città di Castello nella Pinacoteca Comunale. Molto forte fu il legame di Signorelli con l'Alta Valle del Tevere e tutt'oggi sono diverse le località a ridosso di Città di Castello che conservano importanti opere dell'artista: Morra, Umbertide, Citerna. L'Alta Valle del Tevere, poco permeabile al gusto peruginesco, alle sue figure devotamente atteggiate, era l'isola felice di Signorelli, della sua pittura massiccia ed aggressiva, capace di sprigionare una grande energia. A Morra, nell'Oratorio di S. Crescentino, si conserva un ciclo di affreschi dedicati alla Passione e Morte di Cristo: queste pitture se da un lato presentano evidenti reminiscenze pierfrancescane e quattrocentesche, dall'altro dimostrano che l'artista aveva ben inteso il nuovo rigore e la nuova forza di Michelangelo così come la delicatezza e la profonda spiritualità di Raffaello. La Deposizione dalla croce (1516) conservata all'interno della chiesa museo di S. Croce di Umbertide illustra con efficace gusto narrativo i momenti salienti della passione e morte di Cristo: sotto il corpo ceruleo del Salvatore esanime si agitano gli astanti come in una sacra rappresentazione. Nella chiesa di S. Francesco a Citerna si conserva un affresco di qualità piuttosto bassa che rappresenta la Madonna col Bambino fra gli angeli e i santi Michele e Francesco. E' collocabile fra le ultimissime opere del Signorelli (1522 – 23) del quale conserva soltanto il disegno e l'esecuzione dei due bellissimi angeli in alto. Le altre figure spettano a un allievo, molto probabilmente al Papacello, i cui caratteri stilistici sono bene riconoscibili: immagini gonfie, mancanza di rilievo, fissità delle immagini. Il Museo dell'Opera del Duomo di Perugia, in occasione della mostra dedicata al Signorelli, ha allestito un'area particolare di restauro della Pala di Paciano per rendere i visitatori partecipi anche dei processi di riqualificazione e restauro delle opere.

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