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Milano celebra la lunga carriera di Arnaldo Pomodoro

Martedì, 29 Novembre 2016,
Arte,
Milano festeggia Arnaldo Pomodoro. Per i novanta anni del Maestro, la Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, dal 30 novembre 2016 al 5 febbraio 2017, diviene il fulcro della grande antologica che abbraccia l’intera città e alcune delle sue sedi espositive più prestigiose. Cuore dell’iniziativa è la mostra curata da Ada Masoero, promossa dal Comune di Milano-Cultura, ideata e prodotta dalla Fondazione Arnaldo Pomodoro e Palazzo Reale con la collaborazione di Mondo Mostre Skira. La Sala delle Cariatidi è uno dei luoghi simbolo della storia di Milano, accoglie una trentina di sculture realizzate dal Maestro dal 1955 ad oggi per rappresentare le tappe fondamentali del suo lavoro di oltre sessant’anni. Il percorso prende avvio dai bassorilievi degli anni Cinquanta in piombo, argento e cemento, dalla Colonna del viaggiatore e dalla Grande tavola della memoria, per arrivare alle forme geometriche di lucido bronzo squarciate e corrose, alle celebri Sfere, ai Cippi, fino all’imponente rilievo Le battaglie in fiberglass e polvere di grafite, che parla della materia come magma, fonte di vita ma anche di conflitto. In piazzetta Reale viene esposto, per la prima volta nella sua totalità, il complesso scultoreo The Pietrarubbia Group. Un’opera ambientale composta da sei elementi realizzati in un processo aggregativo in progress iniziato nel 1975 e completato nel 2015, che, rendendo un omaggio ideale all’antico borgo di Pietrarubbia nel Montefeltro, ha dato forma all’emozione e al legame del Maestro con le proprie origini, che sono qui luogo fisico e insieme immaginario. Alla Triennale di Milano e alla Fondazione Arnaldo Pomodoro a Milano vengono presentati quattro progetti “visionari”, che mostrano il dialogo tra l’opera scultorea, l’architettura e lo spazio circostante. Il Simposio di Minoa a Marsala, in Sicilia; il Carapace, la Cantina delle Tenute Lunelli a Bevagna, in Umbria; il monumento di Pietrarubbia; il progetto per il nuovo Cimitero di Urbino; si tratta di opere che si sviluppano dalle visioni di Pomodoro e diventano paesaggio urbano. Il Museo Poldi Pezzoli da conto della passione per il teatro del Maestro attraverso sedici teatrini, che raccontano il suo lavoro per il palcoscenico svolto tra il 1982 e il 2009 nei diversi campi drammaturgici. Il progetto espositivo è completato da un itinerario artistico che collega più punti della città. Da Piazza Meda con il Grande Disco, scelto quest’anno dai milanesi come una delle icone simbolo della città, a Largo Greppi con Torre a spirale collocata di fronte al Piccolo Teatro, fino a un luogo tra i più segreti del capoluogo lombardo, Ingresso nel labirinto. A Palazzo Reale, durante il periodo di apertura della mostra, i visitatori possono entrare, in modo virtuale, nel Labirinto, in un’esperienza multisensoriale che si estende nello spazio e nel tempo. Accompagnano la mostra una serie di eventi per approfondire l’opera di Arnaldo Pomodoro nei suoi rapporti con le idee e i movimenti dell’arte contemporanea. La mostra offre, infine, un ricco progetto pedagogico curato dalla sezione didattica della Fondazione Arnaldo Pomodoro con ADMaiora. Il catalogo Skira contiene una lunga conversazione tra l’artista e Ada Masoero, un testo critico di Giorgio Zanchetti e tutti gli apparati bibliografici.

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