sezione arte riflesso magazine

Quel genio artistico di Lorenzo Lotto

Venerdì, 13 Maggio 2016,
Arte,
La magnificenza pittorica e il genio artistico di Lorenzo Lotto oggi sono inopinabili, ma le opere e la fama di colui che fu uno dei più grandi esponenti del Rinascimento veneziano furono tormentate per secoli da una damnatio memoriae che solo verso la fine del XIX secolo cessò, quando l'opinione generale dei grandi storici dell'arte di allora decise di riconoscere e valorizzare il talento di questo pittore veneto, naturalizzato marchigiano. La vita di Lorenzo Lotto principia a Venezia intorno al 1480 e fu attivo in molte città dell'Italia settentrionale, come Treviso, Venezia e Bergamo, ma è nelle Marche che la sua fama verrà finalmente consacrata. Nel 1506 infatti i frati domenicani di Recanati gli commissionarono il celebre e maestoso polittico per la Chiesa di San Domenico, ora conservato presso la Pinacoteca Comunale. Quest'opera, illuminata da una luce fredda e cristallina, risalta il plasticismo dei personaggi che profondono all'unisono tutta l'umana disperazione per la morte di Cristo. Nell'ancona centinata principale vi è Maria col Bambino benedicente che è intenta a consegnare, grazie all'intercessione di un angelo, lo scapolare bianco a San Domenico, che è raffigurato in ginocchio ai piedi del trono, causando uno squilibrio verso sinistra, considerato moderno e anticonformista per i canoni pittorici del XVI secolo. Lotto dipinge gli stati d'animo, le sensazioni e ne sono evidente esempio i due angioletti musicanti alla base del piedistallo, ritratti nel loro improvviso spavento per il movimento genuflessorio del santo. L'elemento del “cogliere il baleno”, unitamente al formidabile e ben studiato accostamento dei colori rappresentano l'innovativa ed originale intuizione, tipica della pittura di Lorenzo Lotto. Nella cimasa invece è raffigurata la suggestiva Pietà di Cristo con un angelo, Nicodemo, la Maddalena e la Madonna che si copre il viso piangente; l'espressione delle figure è resa ancor più oberata grazie al fondo scuro che risalta i tratti e i colori, mettendo in evidenza il corpo teso ed abbandonato alla morte di Gesù, che emana un indescrivibile senso di sospensione, una particolare energia che si profonde a cascata in tutti i pannelli del polittico. Lotto è noto per la straordinaria capacità di prodursi in una innumerevole campionatura di soggetti umani e per il suo distacco dalle correnti del classicismo; egli infatti rimase estraneo ai maggiori centri culturali della sua epoca. L'intensità esistenziale e la sconfinante creatività pittorica li ritroviamo veementemente nel dipinto ad olio su tela che raffigura la Crocifissione, ubicato nella Chiesa di Santa Maria della Pietà in Telusiano a Monte San Giusto (MC). In questa grandiosa pala il trepidante sentimento esce vigoroso dalla tela ed investe tout court l'interlocutore. Le tre croci svettano altissime avvicinandosi più al cielo che alla terra, staccando nettamente la folla incosciente e colpevole sotto di loro. Maria non riesce a sopportare il dolore e sviene abbandonandosi tra le braccia di San Giovanni ed una pia donna. La posa della Madonna evoca fortemente il martirio subito da suo figlio e smarrisce quasi completamente le forme del suo corpo nei panneggi del lungo vestito nero che richiama chiaramente il colore apocalittico del cielo. In questo dipinto la tragedia assume un duplice aspetto: universale ed individuale. Il movimento dei personaggi è confusionario e c'è una turbinosa instabilità tra il primo piano e lo sfondo che solo il gesto della Maddalena riesce ad accompagnare: le sue braccia allargate infatti sono la liaison tra i diversi ordini prospettici. Il dramma è corale e raggiunge l'apice del pathos nello svenimento di Maria e nella parte superiore della tela, dove l'atmosfera sconvolgente confonde il viso dei due ladroni e una parte della croce di Cristo, lasciandolo come sospeso a mezz'aria, mentre tutte le lance indicano la sua Persona. Quasi tutte le commissioni furono destinate alle chiese e per questo si può affermare senza dubbio che per ammirare i capolavori di Lorenzo Lotto vale la pena di partecipare ad una messa in tutte quelle cattedrali in cui lasciò impressa la sua originale firma: LOTUS: Carlo Trecciola

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