Entrati nel cortile, le pareti affrescate con decorazioni pittoriche in stile gotico internazionale, danno inizio a questo viaggio indietro nel tempo. San Giorgio e il drago e diversi saggi con pergamene riportanti proverbi e massime morali in francese antico, scandiscono le pareti della balconata, accogliendoci e invitandoci ad entrare.
Forse una villa rurale romana di cui ad oggi non si hanno testimonianze archeologiche, le origini del castello rimangono sconosciute fino all’inizio del XIII secolo, quando il castrum Fenitii viene citato per la prima volta in documenti storici come parte del patrimonio della famiglia Challant, la più importante famiglia nobiliare della Valle d’Aosta, che lo ha impreziosito con eleganti decorazioni pittoriche, grandi camini, scaloni monumentali e singolari simboli apotropaici.
Ci sono volute svariate campagne costruttive e oltre cento anni (XIII - XV secolo) per la definizione del maniero così come lo conosciamo oggi, con un corpo centrale di forma pentagonale, circondato da una doppia cinta muraria merlata. Ma questo imponente elemento difensivo non deve trarci in inganno perché il castello di Fénis non ha assunto nei secoli alcuna funzione difensiva: edificato in una piana, è stato il castello di rappresentanza degli Challant. L’edificio rimase di proprietà della famiglia nobiliare fino al 1716. Successivamente conobbe un periodo di degrado che lo portò ad essere un’abitazione rurale con le stalle al pianterreno ed il fienile al primo pieno. Grazie all’intervento di Alfredo d’Andrade, profondo conoscitore dell’architettura medioevale e allora Soprintendete alle Belle Arti per la Liguria e il Piemonte, il castello fu restaurato e da lui donato allo Stato. Oggi il castello di Fénis è il sito storico-artistico più visitato della Valle d’Aosta.
Un’ultima cosa. Se vi dovesse capitare di visitare il Borgo Medioevale di Torino, riproduzione alquanto fedele di un tipico borgo tardo medievale, nato all'interno del Parco del Valentino come padiglione dell'Esposizione Generale Italiana del 1884 e vi dovesse sembrare di aver varcato la soglia del cortile del castello di Fénis, non vi state sbagliando: il maniero degli Challant è solo uno dei castelli valdostani a cui il Borgo si è ispirato.
Francesca Pollicini