Basilica di Sant'Agata a Gallipoli tra fasto immaginifico e ricchezza decorativa

La Cattedrale, realizzata in stile barocco leccese, è una delle opere più rilevanti sia dal punto di vista religioso che artistico

01.12.18 , Architettura , Collaboratore Riflesso

 

Basilica di Sant'Agata a Gallipoli tra fasto immaginifico e ricchezza decorativa

La Basilica Cattedrale di Sant’Agata sorge nel cuore del centro storico di Gallipoli. È una chiesa in stile barocco leccese tra le più importanti per i gallipolini, sia dal punto di vista religioso che artistico. Costruita dal 1629 al 1696, periodo della controriforma in cui i temi barocchi e sfarzosi sono la regola, il suo progetto è opera dell’architetto gallipolino Giovan Bernardino Genuino. Nata nello stesso luogo dove secoli prima sorgeva una chiesa medievale distrutta nel XVII secolo, la solenne cattedrale legò la sua nascita a questa remota presenza, ereditandone la devozione per la santa, tramandata fino a noi dal lontano 1126.

La facciata principale della chiesa, adornata in pietra leccese, presenta la ricchezza decorativa tipica del periodo a cavallo tra ‘600 e ‘700, quando nel Salento primeggiava l’opera dell’architetto-sculture Giuseppe Zimbalo, a cui tutti gli artisti locali dell’epoca facevano riferimento. Le statue presenti sul fronte, realizzate anch’esse in pietra leccese, raffigurano Sant’Agata, San Fausto, San Sebastiano, Santa Marina e Santa Teresa D’Avila.

La chiesa è a croce latina a tre navate, con due file di colonne in ordine dorico realizzate in carparo che trasmettono all’ampio ambiente una sensazione di raffinatezza e rigore. Le decorazioni, le cornici e i fregi circostanti, come anche lo splendido presbiterio e il coro in legno intagliato dall’artista tedesco Giorgio Aver, riflettono il fasto immaginifico e la ricchezza decorativa propria del barocco.

L’altare maggiore, realizzato dall’artista Giorgio Aver, presenta splendidi marmi policromi che ne esaltano la forma sfarzosa. La pittura riveste un ruolo importante sia con le grandi tele del pittore Giovanni Andrea Coppola che rappresentano le Anime del Purgatorio, S. Giorgio, i Miracoli di S. Francesco di Paola, l’Adorazione dei Magi, l’Assunta, il Martirio di S. Agata, la Vergine e i Santi Nicola e Oronzo, sia con le tele del pittore Nicola Malinconico raffiguranti la Cacciata dei mercanti dal Tempio. Sulle pareti e sulle volte del coro altri episodi del Vecchio e del Nuovo Testamento e nel transetto le grandi pale d’altare come il Martirio di San Sebastiano.

Nella Cattedrale sono custodite le reliquie di alcuni santi, tra cui quelle di San Fausto. In epoca passata i fedeli potevano rivolgere la loro dedica anche alla reliquia più importante per la città, la mammella di Sant’ Agata, che ora si può osservare nella Basilica di Santa Caterina d’Alessandria a Galatina. Una tradizione locale spiega con un miracolo la presenza della reliquia a Gallipoli. Si dice che l'8 agosto del 1126 sant'Agata apparve in sogno a una donna che notò che il suo bambino stringeva qualcosa tra le labbra: era la mammella della Santa. La donna si svegliò e ne ebbe conferma, ma non riuscì a convincerlo ad aprire la bocca. In preda alla disperazione, si rivolse al vescovo che recitò una litania invocando tutti i santi, e soltanto quando pronunciò il nome di Agata il bimbo aprì la bocca, restituendo la mammella della Santa. La reliquia rimase nella basilica fino al 1380, anno in cui Balzo Orsini, Principe di Taranto, la trasferì furtivamente nel Monastero di Santa Caterina D'Alessandria a Galatina, dove attualmente è custodita.

Mariangela Serio

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