Mosaico romano di Santa Elisabetta composta danza degli animali al suono di Orfeo

Sabato, 04 Ottobre 2014,
Timidamente nascosto nell’attuale dipartimento di Chimica dell’Università degli Studi di Perugia ubicato nell’avvallamento del quartiere della Conca è il tappeto musivo di Orfeo che incanta gli animali con il suono della lira. Il mosaico di misure 14,10 x 8,10 realizzato in tessere bianche e nere, in  calcare e roccia magmatica, dall’alto valore storico e artistico, è tra i più importanti monumenti romani di Perugia. La denominazione corrente del mosaico di S. Elisabetta ricorda la chiesa medievale soprastante al momento della scoperta del manufatto. Rinvenuto nel 1875, l’opera, già allora “rammendato” da frammenti con crustae marmoree e pezzi di cornici e iscrizioni, era pertinente alle terme pubbliche ubicate fall’esterno delle Mura Etrusche, in un’area di espansione della Perusia antica dalla naturale vocazione termale per ricchezza di acque e per l’esposizione. Al centro in alto sta Orfeo, seduto su una roccia, nudo, mentre sorregge lo strumento musicale e tiene con la destra il plettro. Evidenziati sono i particolari anatomici ed i capelli all’indietro, a piccole ciocche, come mossi dal vento. Alle sue spalle si erge un albero di alloro. Verso Orfeo convergono due gruppi di animali, quaranta in totale, rapiti dalla forza incantatrice della musica. Lo stesso soggetto di Orfeo fu caro all’immaginario cristiano per il suo significato simbolico, paragonato allegoricamente alla parola di Dio che richiama gli uomini al suo cospetto. Indubbia la committenza altolocata, testimoniata dall’epigrafe dedicatoria del liberto Appius Annius Priscus  alla patrona Annia Quartilla, appartenente alla gens degli Anni, famiglia di rango senatorio del II sec.  Il luogo fu probabilmente trasformato in un edificio di culto cristiano, come testimonia la presenza di un’abside e, sulla superficie pavimentale in prossimità del rinoceronte, due segni a croce incisi. Recenti restauri hanno restituito al mosaico l’antico splendore, valorizzazione attuata con l’impiego di materiali leggeri, quali legno e vetrate, e una calibrata illuminazione. Un augurio per i nostri condottieri di suonare una buona musica.

ARCHITETTURA ALTRI ARTICOLI

PRECEDENTI

PRECEDENTI

IN EVIDENZA

IN EVIDENZA

NUOVI

NUOVI