Dentro e fuori le mura risuonano con forte eco tre parole chiave che i monteleonesi ruggiscono con vigore per dar enfasi ad antiche tradizioni ed eccezionali testimonianze: ferro, farro e carro
A Sud-Est della Regione Umbria, in uno degli angoli paesaggistici più suggestivi ed incontaminati dell'Appennino Centrale, è situato Monteleone di Spoleto. Monteleone sorse nel XIII secolo sulle macerie di un castello appartenuto ad un nobile feudatario romano. Tale castello fu distrutto e poi successivamente ricostruito dall'inarrestabile Spoleto che lo pose così sotto la propria giurisdizione.
Collocato alla confluenza di antiche ed importanti vie di comunicazione provenienti da Nord (Norcia), Est (la Salaria, Valle del Tronto), Sud (Leonessa) ed Ovest (Spoleto), posto a circa 1000 metri di altezza, con una morfologia di castello di pendio dal carattere fiero e bellicoso, veniva chiamato "Leone degli Appennini". Proprio la posizione strategica rendeva il territorio molto conteso; i monteleonesi saranno spesso coinvolti in aspre lotte. Monteleone di Spoleto si presenta con una struttura urbanistica articolata attorno a due nuclei distinti. Il nucleo più antico è il castello posto in sommità , intorno al quale sono presenti i principali edifici monumentali. L'altro nucleo è il borgo, costituito dall'espansione che dal XIV sec. dette spazio ad artigiani, commercianti e contadini. Internamente alle tre cinte murarie che hanno protetto Monteleone e i suoi abitanti nel corso dei secoli sono ospitate numerose opere di elevato pregio architettonico, tra cui la "Chiesa fortezza di San Francesco", la Torre dell'Orologio e Palazzo Bernabò, oltre alle porte di accesso ed i baluardi, alcuni dei quali sono stati trasformati in abitazioni. Dentro e fuori le mura risuonano con forte eco tre parole chiave, che i monteleonesi ruggiscono con vigore per dar enfasi ad antiche tradizioni ed eccezionali testimonianze: ferro, farro e carro.
Ferro: lo stesso che fu utilizzato, tra l'altro, per forgiare dei cancelli per la Basilica di San Pietro e per il Pantheon in Roma. Farro: il primo D.O.P. (di origine protetta) d'Europa. Carro: noto al mondo come la Biga Etrusca di Monteleone, reperto archeologico eccezionale datato VI sec. a. C.. Rinvenuta in ottimo stato di conservazione nel 1902 all'interno di una tomba nei pressi di Monteleone di Spoleto e conservata presso "The Metropolitan Museum of Art" (Met) di New York. Perché si trova li? La risposta potrebbe assumere le vesti di un thriller investigativo. Quello che è certo è che Monteleone la rivuole ma NY non è disposta a cedere. Uno scontro tra Davide e Golia che ha avuto risonanza nei grandi giornali americani. Nel frattempo Davide la sua biga se l'è ricostruita. Una copia identica all'originale, realizzata da artisti artigiani del luogo. Una copia originale dunque. Comunque la storia non finisce qui, il Leone degli Appennini non è solito arrendersi.