L’anno appena trascorso lascia a Firenze ha una nuova area espositiva: si tratta del Museo degli Innocenti, uno spazio polifunzionale totalmente rinnovato, aperto al pubblico dopo tre anni di intensi lavori di restauro e che propone un percorso culturale ricco di interessanti spunti sul tema dell’infanzia. Un luogo carico di storia nel quale architettura e arte si mettono al servizio di un tema sociale delicato: la tutela dei diritti dei minori. L’antico “Spedale degli Innocenti” è uno fra gli edifici più rappresentativi della Firenze quattrocentesca. Progettato da Filippo Brunelleschi e finanziato dal ricco mercante pratese Francesco Dini, esso rappresenta un edificio all’avanguardia sia dal punto di vista architettonico che dal punto di vista sociale e funzionale. Il rigore formale, l’uso di un modulo che definisce le proporzioni fra le parti e ne articola la geometria, il ricorso all’ordine architettonico classico, sono solo alcune delle peculiarità che lo rendono un eccellente esempio di architettura rinascimentale. Grazie all'imponente porticato che si affaccia su piazza Santissima Annunziata rappresenta, ancora oggi, un monumento iconico per la città di Firenze. Dal 1445 svolge la funziona sociale legata al ricovero, alla cura e all’istruzione dei bambini orfani, un tempo chiamati “innocenti” o “nocentini” (appellativi ricorrenti in molti cognomi fiorentini). L’intervento di restauro architettonico e di recupero funzionale dell'edificio inizia dalla riorganizzazione distributiva dei piani: grazie ai nuovi ingressi su piazza Santissima Annunziata e al sistema di scale che collegano i vari livelli, l’intero complesso risulta adesso facilmente permeabile al pubblico. Una superficie espositiva di circa 4900 mq è suddivisa su tre livelli nei quali si distribuiscono i tre percorsi tematici del museo: quello storico, quello architettonico ed infine quello artistico. Il viaggio alla scoperta della storia dell'Istituto degli Innocenti comincia nel piano interrato, attraverso un percorso tematico che propone in maniera didascalica le tappe più importanti che hanno segnato l’evoluzione storica dell'Istituzione dal 1415 al 1900. Alla descrizione cronologica vengono affiancati anche dei toccanti frammenti di memoria e spunti biografici dei “nocentini” che raccontano la vita all’interno dell’istituto. Il percorso prosegue al piano terra, ripercorrendo le trasformazioni architettoniche dell’edificio progettato da Brunelleschi. I cortili, il loggiato e le sale ci mostrano quale sia stata l'’evoluzione nel tempo del complesso edilizio e quali opere di adattamento siano servite per renderlo idoneo a svolgere il ruolo di accoglienza. Al secondo piano, sopra il monumentale porticato che rende celebre la piazza, si sviluppa il percorso artistico. Nella galleria che ospita la collezione permanente si possono ammirare opere di Domenico Ghirlandaio, Sandro Botticelli, Luca della Robbia, ed infine i Putti policromi di Andrea della Robbia. La visita si conclude nella splendida terrazza panoramica ricavata dal recupero del verone quattrocentesco (ex stenditoio all'ultimo piano) dove ora trova spazio una caffetteria letteraria aperta al pubblico. Una struttura flessibile e trasparente che offre una vista mozzafiato sulla città. Il Museo degli Innocenti restituisce alla città uno dei luoghi più cari ai fiorentini. L'intervento coniuga da una parte la volontà di mantenere salda la memoria di un luogo storicamente e artisticamente importante, ma dall'altra ne amplifica la fruizione sia per i cittadini che per i turisti, dando libertà di espressione alle molteplici funzioni che nei secoli lo anno reso un luogo vitale e pulsante per Firenze.
Livia Ballan