Le navi da crociera portano regolarmente migliaia di passeggeri a visitare le attrazioni al di là delle banchine, ma nel caso di Salerno, questa antica e graziosa città italiana di circa 130.000 abitanti al sud di Napoli, il primo sito da vedere è il terminal marittimo stesso, progettato dall'architetto Zaha Hadid e appena inaugurato.
Protesa sul mare a forma di conchiglia capovolta, si distingue dagli edifici classici sul lungomare di Salerno. Pensando alla vista della stazione in lontananza, dal mare, Zaha Hadid aveva immaginato il sito da una barca della polizia prima ancora di finalizzare il progetto e di vincere il concorso nel 2000.
Il primo ministro Matteo Renzi ha inaugurato il sito, definendolo un capolavoro. L'assenza della Hadid, 65 anni, morta il 31 marzo scorso senza mai vedere il terminal finito, è stata molto sentita nei giorni dell’inaugurazione.
La città ha commissionato il terminal per contribuire ad alleggerire la congestione sulle sue strade e incoraggiare in maniera sostenibile la scoperta della regione da porto a porto. Il design futuristico della stazione marittima ha già precedenti in Italia: dal 1920, i funzionari intenti all’industrializzazione dell’Italia hanno commissionato edifici in stile “modernista”, prima per le stazioni ferroviarie, come quelle di Firenze, Napoli e Roma, e poi strutture autostradali come gli autogrill.
Il terminal marittimo progettato da Zaha Hadid è anche la chiave per la pianificazione ambientale e finanziaria della città, con una forte aspirazione per il turismo. Una volta che sarà finito il dragaggio del porto si prevedrà oltre le navi da crociera anche traghetti e aliscafi che già oggi trasportano migliaia di turisti vero la costiera amalfitana e cilentana.
Come si vede dal mare e dalla baia a mezzaluna di Salerno, il tetto increspato del terminal si confonde con le onde dell’acqua e si coglie un senso di flusso e movimento. Entrambe le estremità del lungo edificio affacciano, come prue, ricordando le navi che vi attraccano. Di notte l'edificio illuminato brilla come una lanterna.
Dal suo interno l’edificio è una “foresta” intricata di rampe e balconi giustapposti. "Abbiamo pensato all'edificio come un'ostrica, l’esterno duro e protettivo e un interno più morbido, liquido, più organico", ha detto Paola Cattarin, l'architetto che ha eseguito il progetto.
L'ufficio della signora Hadid ha spesso disegnato musei e centri culturali, tipi di edifici che consentono ampia libertà di progettazione. Nel caso di Salerno ha progettato un terminal delle navi più come un aeroporto, con requisiti fissi come aree di partenza e di arrivo, così come percorsi secondari per i bagagli, e gli uffici amministrativi e di servizio.
Gli architetti hanno approfittato dei venti che soffiano a Salerno per la progettazione di una ventilazione naturale per gli interni.
Il terminal marittimo rappresenta in realtà una vecchia generazione di lavoro dell’ufficio Hadid, quando gli architetti progettavano ancora con i modelli fisici e disegni a mano, nonostante la presenza di computer. Il terminal di Salerno è stato progettato in un periodo di transizione che ha visto l’abbandono della frammentazione a favore delle forme fluenti.
Contemporaneamente a Salerno Zaha Hadid vinse con un progetto per una stazione per salto con gli sci in Austria e un museo della scienza in Germania, edifici che hanno contribuito a darle la opportunità di vincere il Premio Pritzker per l'architettura nel 2004.
"È stato un momento intenso per l'ufficio", ha detto la Cattarin, "Eravamo ancora un piccolo ufficio di 15/20 architetti”.
Il terminal, anche se unico nella sua forma e astrazione, in questa città prevalentemente tradizionale, è stato progettato considerando il contesto ambientale. "Abbiamo studiato come l'acqua si è unita al paesaggio, e abbiamo risposto al contesto culturale", ha detto la Cattarin.
La topografia acquatica del tetto è stata progettata come una struttura a guscio, e progettata in modo che le sue pieghe, depressioni e curve supportassero le ampie campate, senza colonne. Il team di architetti, che comprendeva Patrik Schumacher, ha progettato gli interni anche in modo da rispecchiare la vecchia città medioevale che si arrampica su e giù per la collina, con le stradine che si aprono in piazze e viali vicino all'acqua.
"Abbiamo voluto creare l'effetto di contrazione ed espansione," ha detto sempre la Cattarin.
Nel cuore del classicismo, dove si stabilirono gli antichi greci, questo terminal puramente contemporaneo potrebbe unire i templi di Paestum con le rovine romane di Pompei ed essere uno degli attrattori turistici della zona.
Con la morte della signora Hadid, l'inaugurazione è diventata anche la possibilità per i cittadini di dare l’addio a un architetto che ha dato alla città un monumento di inaspettata bellezza e che è orgogliosa di curare e custodire.
Giuseppe Ariano