La Basilica della Santa Casa di Loreto e la leggenda degli Angeli

Mercoledì, 13 Luglio 2016,
L’origine della Basilica risale al 10 dicembre 1294, quando a Loreto arrivò la reliquia che ora è custodita al suo interno: la Santa Casa di Nazaret, luogo in cui la Madonna ricevette l’annunciazione. La tradizione popolare racconta che la notte tra il 9 ed il 10 dicembre 1294 le pareti della casa nazarena vennero trasportate in volo dagli angeli. Oggi, sulla base di documenti, ricerche e scavi archeologici, si conferma che la casa venne effettivamente portata a Loreto, ma a bordo di navi crociate. La famiglia Angeli dell’Epiro, dopo la cacciata dei cristiani dalla Palestina da parte dei musulmani, trasportò con le proprie navi la Santa Casa, per salvaguardare quella reliquia così importante. Prima venne portata a Tersatto nel 1291, nell’attuale Croazia, e poi definitivamente a Loreto nel 1294, dove venne coperta da una semplice volta. Nel 1468 il vescovo di Recanati Niccolò dall’Aste fece costruire attorno alla Santa Casa l’attuale Basilica, per proteggerla e dare riparo ai sempre più numerosi pellegrini. La struttura del santuario è in stile gotico-rinascimentale, la sua costruzione si concluse nel 1587 e nel 1755 venne aggiunto il campanile Vanvitelliano. Sulla facciata esterna sono notevoli le tre porte bronzee che fanno accedere al Santuario, la più importante e pregevole è quella situata nella cappella di sinistra, eseguita da Tiburzio Vergelli nel 1590. All’interno della Basilica si aprono quattro Sagrestie (Sagrestia di San Matteo, la Sagrestia di San Luca, la Sagrestia di San Giovanni e la Sagrestia di San Marco) e nove grandi Cappelle (la Cappella del Crocifisso, la Cappella del Sacramento, la Cappella dei Santi Cirillo e Metodio, la Cappella dell’Assunta, la Cappella del Coro, la Cappella del Sacro Cuore, la Cappella dei Duchi di Urbino, la Cappella di S.Giuseppe e la Cappella dei Santi Gioacchino e Anna). Accessibile dal transetto di sinistra è la Sala del Tesoro affrescata da Pomarancio nel 1604, considerata un capolavoro del tardo manierismo romano. Sotto la grande Cupola opera di Giuliano Sangallo si trova la Santa Casa, circondata da un rivestimento marmoreo ideato dal maestro Donato Bramante nel 1509. La reliquia ora è costituita solo dalle tre pareti originarie, perché la parete dove ora sorge l’altare era a ridosso di una grotta. Alcune pietre delle pareti esterne sono rifinite con una tecnica utilizzata dai nabatei, diffusa in Palestina fino ai tempi di Gesù. Sull’altare è custodita la venerata statua della Vergine Lauretana o Madonna Nera, scolpita da Maurico Marinozzi, patrona dell’aviazione. La sua particolarità è dovuta al suo volto nero, ottenuto coi fumi di lampade ad olio e dalle candele, e dal mantello ingioiellato detto “dalmatica”. La statua originale, risalente al XIV secolo, andò distrutta a causa di un incendio nel 1921; quella attuale venne ricostruita per volere di Papa Pio XI nel 1922, eseguita da Leopoldo Celani utilizzando il legno di un cedro del Libano proveniente dai Giardini Vaticani. Olga Puccitelli

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