Castel del Monte, fortezza dello spirito

Venerdì, 05 Febbraio 2016,
Nei pressi di Andria, su una collina della catena delle Murge Occidentali, spicca Castel del Monte, uno dei monumenti più suggestivi e misteriosi d’Italia. Inserito nel 1996 nel Patrimonio dell’umanità dell’Unesco e conosciuto in tutto il mondo per la caratteristica forma ottagonale, ostenta in modo quasi ossessivo la presenza di un numero, l’otto: ottagonale è la pianta del castello, otto sono le torri ottagonali di ciascun vertice, otto sono le sale presenti nei due piani collegati da scale a chiocciola inserite nelle torri, ottagonale è il cortile, al centro del quale era presente una vasca in marmo, forse simbolo del Santo Graal, anch’essa ottagonale. Una forma fortemente simbolica, in quanto intermediaria tra il quadrato ed il cerchio, rispettivamente simboli della terra e del cielo, dell’imperfezione e della perfezione. Nel complesso confluiscono, in armoniosa simbiosi, elementi di influenza classica, romanica, gotica, normanna ed araba. L’esterno, sobrio, austero quasi ermetico, si contrappone alla leggerezza del cortile interno, dove la struttura raggiunge l’apice del pathos: perso ogni contatto con la realtà esterna, l’attenzione è totalmente rivolta all’infinito del cielo. L’accostamento di materiali diversi come la pietra calcarea locale, la breccia corallina, i marmi e l’uso di varie tecniche di lavorazione materica come l’intarsio, creano delle vibrazioni cromatiche e luminose che ben si sposano con i colori della Murgia pugliese. Resta ancora un mistero il reale motivo per cui, Federico II di Svevia, intorno al 1240, abbia dato inizio alla costruzione di questo magico scrigno e numerose sono le ipotesi a riguardo. Nonostante sia comunemente definito “castello”, per la presenza di alcuni caratteri tipici delle architetture fortificate medievali, è privo di mura difensive, fossati ed elementi militari che conferiscano ad esso la funzione di fortezza. Le sue caratteristiche portano ad escludere che potesse essere una dimora di caccia o la sede della corte dell’imperatore. I forti simbolismi che caratterizzano la costruzione, aprono la strada verso interpretazioni più spirituali che pragmatiche, definendola un luogo delle scienze e del sapere, dove intraprendere un percorso iniziatico che possa purificare lo spirito. Un tempio che, con il suo rigore matematico e scientifico, possa far avvicinare l’essere umano alla perfezione divina. Gli ingegnosi sistemi di canalizzazione e raccolta dell’acqua fanno pensare ad un luogo forse concepito per la rigenerazione dello spirito e per la cura del corpo. Nulla è lasciato al caso, anche la posizione geografica del complesso, perfetto osservatorio astronomico di costellazioni e pianeti, è studiata in modo tale che le ombre delle pareti abbiano precise direzioni nei giorni di solstizio ed equinozio. Il fascino di Castel del Monte consiste proprio nell’inafferrabilità del pensiero alla base della sua realizzazione, che avvolge il complesso architettonico d’un velo di mistero. Qualsiasi sia il motivo della sua esistenza, ci consente oggi di avere a disposizione un’opera unica nel suo genere, sintesi di conoscenze matematiche, geometriche ed astronomiche. Veronica Sonoro

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