La piazza, nell'accezione più comune, è costituita da uno spazio aperto, ritagliato all'interno della città. Esiste solo in quanto esiste la città stessa, si ritrova solo nella città, nasce con la città, e la città è tale solo quando produce la piazza come sua componente principale, corrispondente alle funzioni pubbliche più importanti: civiche, religiose, commerciali. E’ dunque un luogo di fortissima connotazione. Alla piazza creazione collettiva del Medioevo, subentra quella progettata del Rinascimento e poi la piazza aristocratica del Barocco. In Italia abbiamo esempi tra le piazze più belle del mondo, in quanto rappresentazione di un patrimonio stilistico, architettonico e di civiltà, che si sono stratificati nel corso dei secoli durante la nostra lunga e ricca storia passata. Non solo le piazze maggiori e più famose, ma anche quelle minori e meno conosciute hanno tutte il fascino e la storia di un passato leggibile nel “colpo d’occhio” di chi entra nello spazio che le “compone”. Ed è proprio tra queste ultime che vi porterà il mio “viaggio” tra le piazze meno note, ma comunque eccezionali di tutta Italia. Il primo periodo in cui nasce il concetto di “piazza” è assolutamente il Medioevo. Di questo periodo è suggestivo menzionare Piazza Grande ad Arezzo, essa si apre nel cuore della città con una caratteristica forma trapezoidale e con una superficie fortemente inclinata di color rosso mattone segnata da fughe bianche; era l’antica Platea Communis, sorta attorno al 1200 che poi fu modificata quando la piazza fu ridotta alle dimensioni attuali con la realizzazione del loggiato Vasariano. I due lati dove sorgono il palazzo delle Logge e il Palazzo dei Tribunali hanno fortemente compromesso l’aspetto Medievale, mentre gli altri due lati conservano, nonostante le alterazioni, il carattere originario con vecchie case dai ballatoi di legno e torri merlate. La piazza oggi è lo scenario della Giostra del Saracino, torneo cavalleresco, nonché set di una delle scene più toccanti della “Vita è bella” di Benigni. Ed è invece di Bevagna, una cittadina remota, fuori dal tempo, il vanto di una piazza d'impensata bellezza, tra le più eccezionali dell'Italia centrale, la piazza Silvestri. Di forma irregolare, pavimentata di lastre di pietra, si presenta con un modesto vano, attorno a cui i monumenti si collocano distesamente in un pittoresco gioco di rapporti volumetrici. Su uno dei lati prospera la chiesa di San. Michele, fronteggiata dalla più piccola chiesa di San. Silvestro, gioiello dell'architettura romanica. Alla sua sinistra, un arcone la collega al palazzo dei Consoli, che con la sua massa compatta avanza nella piazza creando un elemento dinamico. Arriviamo infine vicino a Venezia per trovare Torcello di cui rimane solo questa piazza, tra le più suggestive d'Italia per gli edifici che la cingono e per la presenza, appena intravista tra case ed orti, dello specchio verdeazzurro della laguna. É tra le mete turistiche più frequentate da Venezia e luogo celebrato da letterati e viaggiatori romantici di ogni tempo, qui richiamati dalla magia di un ambiente naturale unico e dalla presenza di monumenti d'arte d'eccezione. Il piano erboso della piazza, di forma irregolare e disseminato di resti marmorei, è limitato da palazzetti tra cui spiccano quello del Consiglio e l'altro dell'Archivio, sedi di un museo; sul lato Sud-Est sorgono la Cattedrale e Santa Fosca.