L’anno inizia nel segno della green economy. I presupposti, però, c’erano già a fine 2014. L’anno trascorso, infatti, ha visto molti di noi emozionarsi per il regalo di Usa e Cina al nostro pianeta. I due colossi dell’inquinamento globale hanno finalmente negoziato la riduzione delle emissioni di gas climalteranti. Obama si è impegnato in una riduzione per gli Usa tra il 26% e il 28% entro il 2025. Xi Jinping, invece, si è impegnato a che la Cina raggiunga il massimo delle sue emissioni nel 2030 per poi ridurle. Dal punto di vista pratico, questo accordo non è assolutamente efficace a limitare l’innalzamento della temperatura terrestre ai 2 gradi auspicati dagli esperti, ma fa rientrare green economy e questione ambientale nello scenario delle politiche strategiche delle maggiori potenze economiche. La logica dell’economia sostenibile è per ora efficace solo se imbeccata dalla politica. Ecco perché l’accordo dà nuova spinta alla sinergia tra politiche ambientali ed economia, soprattutto dopo il disastro del 2009, il vertice di Copenaghen conclusosi con un fallimento di assunzione di responsabilità . Ed ecco, di contro, il secondo indizio della congiuntura astrale favorevole per il 2015: il buon esito della Conferenza sul Clima delle Nazioni Unite di Lima a dicembre, che anticipa l’importante vertice che si terrà a Parigi quest’anno. I delegati, dopo lunghi momenti di tensione, hanno redatto un documento che sancisce l’obbligo per i Paesi firmatari di presentare all’Onu, entro ottobre 2015, impegni quantificabili e verificabili di riduzione delle emissioni. Questo documento sarà la base per arrivare ad un accordo universale e vincolante a Parigi, che sostituirà il protocollo di Kyoto. L’Italia, consapevole che di fronte al buon cibo si scordano meglio le divergenze e le discutibili scelte legislative sulle fonti rinnovabili, sfrutta l’Expo 2015 di Milano per essere vetrina per la cooperazione internazionale e la ricerca sui temi caldi di risorse, ambiente, nutrizione. Nonostante la luna nera della crisi in transito sulle nostre case, il ministero dello Sviluppo Economico ha finalmente sbloccato i finanziamenti per il bando per la smart energy e l’efficienza energetica. Non solo, il ministero vuole rilanciare la green economy con un bando per le start-up e le pmi da 250 milioni, rivolto all’industria sostenibile nel nostro Paese. In questo 2015 ci saranno, quindi, tutti i presupposti per accrescere la sostenibilità del pianeta e per rilanciare la nostra economia.