“Il cuore verde d’Italia”… così è da sempre conosciuta la nostra Regione Umbria, ed è per questo affascinante intraprendere un “viaggio” attraverso i più bei parchi del nostro territorio tra natura, storia e cultura. Il parco di Colfiorito è uno dei parchi più importanti e significativi in Umbria, rappresenta un’area protetta al centro di un sistema compreso nell’Appennino umbro-marchigiano, costituito da una corona di dorsali calcaree che racchiude gli Altipiani Plestini. Grazie alle particolari condizioni ambientali e di umidità della palude – dichiarata d’importanza internazionale con la Convenzione di Ramsar –, esiste il popolamento di una fitta vegetazione acquatica e un’ ampia varietà di uccelli, alcuni rari e minacciati. Non minore è la ricchezza delle testimonianze storiche e culturali presenti nel territorio del parco. Il Piano di Colfiorito, in particolare, rappresentò un punto nodale degli itinerari transappeninici legati al fenomeno della transumanza, a difesa dei quali si formò, fin dalla protostoria, un sistema di insediamenti fortificati, i “castellieri”, dei quali sussistono ancora oggi i resti delle fortificazioni. Sul tracciato di quegli stessi antichi assi viari, che continuarono nei secoli ad assicurare il controllo sul territorio, permangono le tracce di fiorenti insediamenti urbani di epoca romana, insieme alle testimonianze di origine medioevale lasciate da borghi, castelli ed edifici religiosi. La palude, sottile specchio d’acqua permanente, che si prosciuga durante il periodo estivo e d’inizio autunno, presenta variazioni di livello durante il corso dell’anno, fatta eccezione per il settore sud-ovest, occupato dai prati umidi. L’area è di primaria importanza anche per la presenza di canneti che formano l’ambiente idoneo alla nidificazione di alcune specie di uccelli in via di estinzione. I piani vantano anche un vero prodotto di eccellenza: la patata rossa di Colfiorito che ha ottenuto il riconoscimento dall’Unione Europea dell’Indicazione Geografica Protetta (IGP). Come accennato precedentemente, dopo il VI secolo a.C. gli insediamenti si spostano sulle cime collinari e lungo i punti di transito dei percorsi commerciali, dando vita ad un complesso sistema di castellieri, il più interessante dei quali è quello fortificato di monte Orve (926 m s.l.m.), che ebbe caratteristiche protourbane. Con la penetrazione romana fu edificata la città di Plestia, oggi individuabile in corrispondenza della romanica chiesa di Santa Maria di Plestia. Contestualmente all’apertura della via Flaminia (220a.C.), a valle viene fondato anche il centro di Forum Flamini, collegato al distretto di Colfiorito tramite la via Plestina e localizzato nell’area della chiesa di San Giovanni Profiamma, a circa 2 chilometri a nord est di Foligno. Centro di pianura sorto nel territorio dei Fulginates, altra popolazione di origine umbra, Foligno conserva un pregevole centro storico dall’impianto medievale ellittico centrato su piazza della Repubblica e l’attigua piazza Duomo.