Se volete fare un tuffo nella bellezza strabiliante della natura non perdete l’appuntamento con gli altopiani di Castelluccio. Posti alla altitudine di circa 1500 mt, compresi nel parco dei Monti Sibillini, sono un luogo incantato, con una superficie vastissima, circondata da monti e sbarrata a nord dall’enorme mole del Vettore. Al confine tra Umbria e Marche nel comune di Norcia, è costituito da quattro piani (Grande, Piccolo, Perduto e di S.Lorenzo) che si sviluppano longitudinalmente per circa 18 chilometri. A ciò si aggiunge, su un fianco della costa montuosa, una sagoma dell’Italia raffigurata ad arte con una bassa macchia boschiva. La spettacolare fioritura primaverile è un un arcobaleno di papaveri e narcisi, di garofani e genziane, di asfodeli e primule, in una sinfonia di colori e profumi che lasciano inebriati. Il tutto arricchito da un vasto repertorio faunistico che comprende farfalle, chirocefali che popolano gli specchi d’acqua, uccelli di rara bellezza: l’aquila reale, la coturnice, il gufo reale, il falco pellegrino e altre 150 specie che popolano gli altopiani. Ma la natura non contenta di offrire un carosello di tante bellezze, si sbizzarrisce ancora proponendo uno specchio d’acqua (nel Piano Perduto) che stagionalmente assume una colorazione rossastra e per questo chiamato “Specchio Rosso”, per la presenza di un’alga microscopica che si sviluppa in particolari condizioni nell’acqua nello stagno. Ma i Piani di Castelluccio non sono solo bellezza da godere, ma anche produzione agricola da assaporare. Sono le omonime lenticchie nelle tre varianti: rossa, verde, screziata. Le loro qualità sono, oltre al gusto unico del genere, la piccola dimensione, la resistenza ai parassiti, l’alto contenuto in ferro, l’elevato valore nutritivo. Un altro legume tipico della zona è la roveja, baccello simile al pisello, utilizzata per preparare gustose minestre, oppure, trasformato in farina, per cucinare prelibate polente come la farecchiata. Se poi volete assaggiare in loco questi e altri prodotti genuini è sufficiente salire verso il borgo di Castelluccio – il tetto dell’Umbria – e recarvi alla “Taverna” ove sono assicurate qualità, sapore e disponibilità del titolare che oltre ad offrire una visuale mozzafiato non fa mai perdere la frittatina alla ricotta e tartufo nero. Con un prezzo contenuto. Chi ama inoltre lo sport non ha che l’imbarazzo della scelta. A parte il trekking fino alle cime del monte Vettore, le passeggiate a cavallo sui percorsi erbosi (sempre da rispettare), le escursioni su mountain-bike lungo i sentieri degli altopiani, lo sci da discesa a Forca Canapine e a Monte Prata, lo sci da fondo sulle superfici dei Piani, Castelluccio da oltre 30 anni ha scoperto la vocazione del volo libero e del deltaplano. Le grandi potenzialità che la zona, unica in Europa, presenta per il volo libero, hanno dato avvio a un afflusso di cultori di tale sport che oggi è diventato quasi un fenomeno di massa. La presenza locale di scuole di deltaplano ha contribuito a rafforzare l’immagine di Castelluccio in Italia e all’estero, specie in Germania, da dove, sulle orme degli escursionisti tardomedievali, proviene la maggior parte dei deltaplanisti in ogni stagione dell’anno.