Una vera e propria rivoluzione verde può essere definita quella intrapresa già nel 1998 da Lorenzo Fasola Bologna, amministratore delegato dell'Azienda Montevibiano. "Oggi nel settore commerciale esistono due opzioni: o si sceglie di produrre beni di bassa qualità o di altissimo livello. Insieme alla mia famiglia – afferma Lorenzo Fasola – abbiamo deciso di investire sul settore dell'eccellenze partendo dall'ambiente. Se non si pulisce e purifica l'ambiente circostante, non si dà aria pura ai prodotti e non si sta attenti a ciò che ci circonda, si parte già con il piede sbagliato". Il raggiungimento dell'obiettivo di azzerare le emissioni di gas serra nelle attività svolte dall'azienda ha reso la produzione agricola di Montevibiano, la più ecologicamente responsabile del mondo. E nel 2008 è arrivato anche il tanto anelato riconoscimento internazionale, la certificazione UNI ISO 14064, che è stata la prima a livello mondiale. Cosa vuol dire tutto questo? Lorenzo Fasola spiega che "nel bilancio dei gas serra che esistono, noi siamo addirittura in negativo, cioè assorbiamo più di quanto emettiamo. In che modo? Con i veicoli elettrici, i pannelli solari, il bio diesel, i boschi, le acque azotate, l'uso di carta riciclata e le api nutrite come 3000 anni fa. Tanto per fare alcuni esempi". L'uva e le olive – i due prodotti di punta dell'azienda – assorbono tutto ciò che circonda l'ambiente, quindi è importantissimo che l'aria sia pura. Anche da un punto di vista di tossicologia ambientale, dato che il vino è prodotto dall'uva, più si crea un ambiente sano, più il prodotto sarà di alta qualità . "Ovviamente – continua Fasola – essere un'azienda con zero emissioni di CO2 ha avuto dei costi decisamente superiori rispetto a un'azienda simile che non ha puntato sull'ecosostenibile. Noi abbiamo fatto un investimento di lungo periodo. E oggi, con l'aumento del costo anche degli idrocarburi, sto notando che spendo meno rispetto a un'altra azienda. Il risparmio energetico è sostanziale". I prodotti dell'azienda hanno vinto molti premi per il rapporto qualità prezzo, pur ponendosi su un segmento di eccellenza. "Sebbene abbiamo ricevuto la certificazione, continuiamo a lavorare per migliorarci sempre più, monitorando il nostro andamento nella pulizia e purezza dell'ambiente. Più riusciamo ad essere negativi, cioè assorbiamo di più di quanto produciamo, più vuol dire che la nostra produzione sta andando bene". I dati certificano che da dieci anni, i gas serra stanno diminuendo, assorbendo oggi circa 1200 tonnellate di CO2. La ricerca di nuove tecniche e innovazione è alla base dell'azienda. L'Umbria dovrebbe diventare un polo industriale, un laboratorio della green economy, valorizzando il cuore verde d'Italia. Anche ai fini turistici, si dovrebbe cominciare a portare in Umbria clienti, perché questa Regione deve diventare un luogo di attrazione di capitali esteri: si deve puntare su un turismo di lusso e su un livello di accoglienza internazionale. Il mondo dell'ecosostenibile è il futuro e genererà anche un grande business, con potenzialità enormi. Il verde fa bene.