The Dragon and I

15.06.21 , Eventi , Collaboratore Riflesso

 

The Dragon and I

Sì, viaggiare, cantava Lucio Battisti nel 1977. Dolcemente viaggiare. Rallentando per poi accelerare. Con un ritmo fluente di vita nel cuore. Gentilmente senza strappi al motore…Viaggiare come bisogno primordiale di spingersi oltre l’ignoto, di conoscere ed esplorare, viaggiare per il piacere del viaggio, viaggiare per guardare con occhi nuovi al futuro.

Tutto bellissimo, sia chiaro. Viaggiare oggi, tuttavia, non è così semplice. Tra lockdown, quarantene e pass vaccinali il mondo è diventato improvvisamente più piccolo e ci siamo trovati confinati tra quelle mura domestiche dalle quali ci stiamo affrancando gradualmente.

Ma siamo sicuri di essere rimasti immobili? Probabilmente no. L’uomo è un esploratore, da sempre attratto da terre remote, da lande selvagge che i cartografi immaginavano abitate da belve feroci. Coraggio e hýbris, oltre le Colonne d’Ercole, oltre il limite estremo del mondo conosciuto.

Pensandoci bene abbiamo continuato a viaggiare, in altre forme, in altri modi, scoprendo la bellezza accanto a noi, esplorando il nostro quartiere, la nostra città, sperimentando un turismo sostenibile e di prossimità. Un’antica strada militare che attraversa un terreno agricolo dietro casa, una preziosa pala d’altare custodita nella chiesa all’angolo, una lucciola che sale inspiegabilmente fino al terzo piano, incurante dell’inquinamento luminoso e del traffico della vicina statale.

Abbiamo viaggiato leggendo un libro, abbiamo viaggiato con il cinema, abbiamo viaggiato attraverso l’arte. L’arte è ricerca, sperimentazione, strumento potentissimo per soddisfare la sindrome da Wanderlust (letteralmente piacere di vagabondare) insita nel nostro Dna. L’arte può ancorarci al qui ed ora e contemporaneamente portarci in un altrove visionario, senza limiti, senza confini, senza fine.

Per il quarto numero della newsletter Good Vibes by CSArt abbiamo scelto, come immagine guida, The Dragon and I di Elisa Bertaglia, una piccola opera a carboncino e grafite su fogli sovrapposti, al momento esposta a Gualtieri (RE), nell’ambito della mostra "Ligabue, la figura ritrovata. 11 artisti contemporanei a confronto" visitabile fino al 14 novembre. Dall'indicazione – Hic sunt dracones – che nelle mappe antiche segnava il limite delle terre conosciute, fermandoci sull’orlo dell’infinito, un lavoro sulla circolarità del tempo, grazie al quale ogni gesto si inscrive nell’eternità.

Con Good Vibes by CSArt desideriamo dare voce a chi l’arte la fa, la studia e la promuove, raccontando i progetti dall’interno ed evidenziando gli aspetti positivi e le buone notizie che non hanno mai smesso di arrivarci.

D’altra parte, il nostro è il lavoro più bello del mondo e siamo certi che chi opera in questo settore, nonostante tutte le difficoltà, lo faccia perché animato da una profonda passione. “La bellezza salverà il mondo”, diceva Dostoevskij. La nostra missione è condividerla.

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