Durante la settimana della moda parigina, il brand francese Yves Saint Laurent ha portato in passerella la sua collezione per l’autunno inverno 2019/20, ai piedi della Torre Eiffel, ai magnifici e ingenti giardini del Trocadero.
Il brand, attualmente sotto la guida creativa di Anthony Vaccarello ha scelto di usare la luce, come elemento fondamentale del suo show; più precisamente le luci neon, senza però sottovalutare il loro opposto: il buio.
La sfilata è apparsa agli spettatori come un vero e proprio spettacolo di luci, il buio era lo sfondo, ma anche la cornice dove i vesiti; ovvero l’espressione massima dell’arte hanno preso vita.
L’intera collezione per quanto concerne le forme e i colori sgargianti rimanda subito ad un’era precisa quella 80’s, fatta di bellezza, ma anche di stravaganza tendente all’estremo.
Nella collezione è stata presentata una varietà mista di capi adattabili a momenti diversi della propria realtà ma tutti egualmente perfetti.
Le proposte sono variate da mini dress, spalline tipiche degli anni 80, giacche strutturate e bianche con la linea Rive Gauche Yves Saint Laurent.
Lo stile dancefloor ha raggiunto la sua massima espressione proprio nel finale dello show dove le luci sono diventate le vere protagoniste; ma hanno anche avuto la possibilità di trasfigurare non solo l’ambientazione in un club sound air anni 80, ma anche la mente e l’immaginario degli spettatori.
Il finale ha rappresentato per questo defilè non solo un epilogo narrativo; ma al contrario ha svelato come le luci possano essere protagonsite non solo di un show ma anche di un’ estetica, svelando la propria missione.
L’idea di utilizzare il neon e i colori fluorescenti, che sicuramente fanno parte di un immaginario molto distante dalla storia e dal passato; non per quanto riguarda i colori o la luce in sè; ma perchè si avvicinano ad un immaginario moderno più relativo al mondo dell’ innovazione, della tecnologia e dell’industria high tech.
La decisione sembra proprio volta a svecchiare un canone; ovvero a rendere dei modelli molto classici come ad esempio le giacche, più moderne, è come se Vaccarello avesse voluto con una sorta di metafora connettere la preziosità dell’ archivio alla storia del brand.
Durante il gioco di luci, oltre alla magnificenza degli abiti saltano agli occhi le storiche pump di YSL, che si impregnano di una luce magnifica capace di farle identificare agli occhi del pubblico come key item, e vere protagoniste della falcata delle note modelle.
Le scarpe, a seguito del loro ruolo nello show, sono quindi in grado di impersonificare le protagoniste della vita di ciascuna donna; che in questo preciso caso si identifica in una regina della notte; protagonsta di feste in puro tema 80’s.
Questo show ci dimostra ancora una volta, come il passato sia un mezzo per sviluppare il futuro in modo migliore, ma anche come un accessorio iconico possa essere ancora interpretato senza mai perdere il suo valore, grazie all’elemento dello storytelling.