Laura Visentin presenta la sua nuova collezione di gioielli “My City” in occasione di Homi Fashion&Jewels a Milano dall’11 al 14 marzo, presso l’inedita area espositiva Showroom Doralia.
Le creazioni sono pezzi unici e tiratura limitata, realizzate in argento 925, quarzi, acciaio, acciaio brunito e molle di bronzo, elemento che caratterizza molte delle sue produzioni. L’Ispirazione deriva dai principali capolavori custoditi nelle raccolte dei Musei Civici di Bassano del Grappa, che sono esposti nei saloni monumentali della pinacoteca o conservati nel prezioso Gabinetto dei Disegni e delle Stampe.
Gli orecchini Dürer sono ispirati alla corazza del “Rinoceronte" della xilografia originale di Albrecht Dürer eseguita nel 1515 conservata nel museo.
Gli orecchini Goccia e Emma, invece, rivisitano quelli indossati da Susanna nell’opera pittorica "Susanna e i Vecchioni" della nota artista Artemisia Gentileschi della prima metà del XVII secolo.
Il bracciale Quadrifoglio e gli orecchini Gingko si rifanno all’Erbario Parolini custodito nel Museo e acquisito nel corso dell’Ottocento, che raduna più di 13mila campioni botanici raccolti da Alberto Parolini e dai suoi collaboratori.
Gli Orecchini Canova ripropongono elementi del collier di camei creato da Antonio Canova, unico gioiello realizzato dallo scultore alle fine del Settecento.
I gioielli firmati Laura Visentin sono ornamenti raffinati, di piccole dimensioni e dall’eleganza senza tempo. Le forme morbide, stondate e irregolari.
Tutte le creazioni sono disegnate e fatte a mano da Visentin e dai suoi collaboratori in Italia.
L’autrice orafa vicentina è stata inoltre selezionata con il suo bracciale Ginkgo per la mostra “#BEFREE: La libertà nel gioiello e nell’accessorio moda” curata dal Poli.Design e ospitata sempre all’interno dei padiglioni della manifestazione milanese.
Si tratta di un bracciale contrarie che esprime la libertà di indossare i preziosismi della natura e dedicato alla maestosità dell’albero di Ginkgo. Il Ginkgo Biloba è una pianta molto antica, le sue origini risalgono a 250 milioni di anni fa. È una pianta fragile e resistente, doppia e unica, semplice e complessa allo stesso tempo. Fondamentalmente libera. Lo spunto creativo per questa realizzazione è nato dalla casuale lettura di una intensa poesia di Johann Wolfgang von Goethe sul Ginkgo Biloba. Lo scrittore associa la pianta alla presa di coscienza della molteplicità in ognuno di noi, che a volte può anche essere complicata o dolorosa. Il bracciale Ginkgo è realizzato con la tecnica della fusione a cera persa in bronzo.