La vita eclettica di un autore, musicista, compositore e sceneggiatore crea il pittore Giuseppe Fulcheri. Una pittura audace e vibrante, fatta di acrilico o olio su tela, segni marcati e campiture cromatiche intense. Da Los Angeles, dove ha vissuto e lavorato affermandosi anche come artista visivo, Fulcheri porta a Roma, alla Galleria Pian de' Giullari in via dei Cappellari 49, dal 16 al 25 maggio, una mostra fortemente simbolica e personale "Muse nella Notte".
Giuseppe Fulcheri è riuscito a inventare una pittura musicale sostituendo le note con i colori e facendo sfilare le sue “muse” sul palcoscenico sensuale della notte. Il naturale piacere delle donne di farsi guardare e desiderare ha attratto la curiosità di questo artista attento a tutte le sfumature del fascino femminile, biologicamente programmato per scatenare emozioni estetiche ed affettive, ma anche sessuali negli osservatori/spettatori.
Fulcheri sorprende, perché sa mettere insieme con disinvolta armonia colori, sentimenti, movimento e scene per creare l’“opera totale” vagheggiata da Metastasio (nato quattro secoli fa proprio in via dei Cappellari), utilizzando strumenti e soggetti semplici e tradizionali per rappresentare tutto questo vasto mondo. La donna si rivela nelle sue infinite sfumature, dal glamour al pop, dal celebrativo all’eccentrico, dal grottesco al surreale, attraversando le notti dell’Artista come visione, apparizione, presenza: ispiratrice di desideri e narrazioni silenziose.
La mostra, a cura di Andrea Bottai e Diana Daneluz, è un invito ad entrare con curiosità in una galleria di sogni colorati, dove ogni donna è un simbolo, un incontro, una musica, una storia da vivere e raccontare. Una costellazione pittorica in cui il tema della donna è declinato in una straordinaria serie di 144 opere: 12 Muse, ciascuna espressa attraverso un colore dominante, moltiplicate in 12 variazioni. Il numero 12, qui, non è solo un numero: è chiave archetipica, simbolo di ciclicità e totalità. 12 come i segni zodiacali, come i mesi dell’anno, come le ore che compongono il giorno e la notte. 12, soprattutto, rappresenta il numero delle note musicali.
Ogni Musa è incorniciata in legno dipinto con lo stesso colore dominante della figura, la cornice si trasforma da semplice contorno in parte integrante dell’opera stessa, universo, confine e segno d’identità.