“It Waives Back”

08.10.24 , Eventi , Elisa Giglio

 

“It Waives Back”

Prada presenta la mostra di Lizzie Fitch e Ryan Trecartin “It Waives Back”, organizzata con il supporto di Fondazione Prada, a Prada Aoyama Tokyo dal 24 ottobre al 13 gennaio 2025. Il sesto piano dell’edificio, progettato da Herzog & de Meuron, ospiterà la prima presentazione di questo progetto del duo di artisti americani in Asia e la loro prima esposizione in Giappone.

La mostra di nuovi film e sculture fa parte di un corpus più ampio di lavori iniziato nel 2016, quando Fitch e Trecartin hanno trasferito la loro residenza e il loro studio nelle campagne dell’Ohio. Il nucleo originario di lavori, dal titolo “Whether Line”, è stato commissionato da Fondazione Prada e presentato a Milano nel 2019 come un’ampia installazione multimediale. Il progetto espositivo comprendeva un film, articolate opere di animazione e un intervento di sound design che si estendeva su più edifici della Fondazione. Il film è ambientato nella proprietà in Ohio dove gli artisti hanno costruito strutture permanenti, tra cui un “fiume artificiale/trincea”, un vasto edificio rurale e una torre di guardia al centro del bosco alta circa 15 metri. Gli elementi distintivi di questo lavoro sono i concetti problematici di territorio e proprietà e il modo in cui influenzano le identità individuali.

Come spiegano gli artisti, “il nostro lavoro in Ohio vuole essere un ‘progetto di vita’ per dare spazio alla sperimentazione e alla collaborazione. L’obiettivo è permettere che lo scopo di questo luogo evolva e si estenda ulteriormente. Siamo interessati a prenderci cura e far crescere questo spazio e le sue caratteristiche così come ci prendiamo cura e coltiviamo le piante che crescono in questo territorio. Immaginiamo il progetto come un ambiente dinamico che si espande e muta nel tempo in un reciproco scambio con la rete più ampia delle persone che collaborano con noi”.

Nel concepire il nuovo lavoro per la mostra di Tokyo, gli artisti hanno riesaminato centinaia di ore di filmati girati durante la realizzazione di “Whether Line”. Il processo di rielaborazione del proprio lavoro, già affrontato in progetti precedenti, approfondisce la nozione di “version-hood”, secondo la quale molte verità possono coesistere nello stesso momento. In “Whether Line”, i personaggi, gli elementi narrativi e il tempo sono associati a un determinato luogo. Gli stessi concetti chiave sono sviluppati in “It Waives Back” dove i protagonisti occupano simultaneamente diversi stati esistenziali, a livello simbolico e fisico. Le opere presentate utilizzano gli ambienti del gaming dal punto di vista concettuale, narrativo ed estetico per esplorare il potenziale generativo e i limiti delle strutture e dei sistemi sociali che si richiamano le dinamiche dei videogiochi.

Per “It Waives Back” gli artisti presentano un’installazione di grandi dimensioni, due film e una serie di sculture. Lo sculptural theater, un ambiente abitabile dagli spettatori spesso presente nella pratica artistica di Fitch e Trecartin, assume le sembianze di uno spazio ibrido composto da una struttura in legno e una serra buia. Il gesto architettonico che ne deriva incorpora contrapposte nozioni di confine: dentro e fuori, spettatore e partecipante, tempo libero e lavoro. I due schermi su cui sono proiettati i film sono collocati sui due lati opposti della stessa parete, offrendo molteplici punti di vista in cui i visitatori guardano e sono osservati.

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