Sono numeri da record quelli registrati dalla mostra inaugurata a dicembre e visitabile fino al 16 febbraio nel Museo di Palazzo Santo Stefano, sede di rappresentanza della Provincia di Padova. Una mostra di approfondimento, realizzata nel 140° anniversario della nascita dell’artista. Una mostra su Modigliani, non di Modigliani, che propone una lettura della scultura di Modigliani, il suo grande sogno, alla luce dei fattori che la compenetrarono, a partire dalla cultura ebraica, passando per lo studio della scultura trecentesca (soprattutto di Tino di Camàino) e del Rinascimento (il non-finito di Michelangelo), per arrivare a Parigi, alla fascinazione per l’arte egizia (il calendario di Dendèra), poi l’incontro con Brâncuşi, la presa di distanza dalle avanguardie, l’influsso dell’arte “negra”, per finire con l’incontro con Max Jacob e l’ approfondimento della gematria e della cabalà.
In una famosa lettera inviata a Oscar Ghiglia nel 1903 da Venezia, Modigliani scrisse: “Il tuo dovere è di non consumarti mai nel sacrificio. Il tuo dovere reale è di salvare il tuo sogno”.
Il sogno di Modigliani era la scultura. Era, come fu per Michelangelo, estrarre dalla pietra ciò che in essa è già contenuto, ovvero il mistero della Creazione, il grande mistero che è la natura interiore dell’essere umano.
La mostra offre un percorso che aiuti a comprendere le cariatidi, “colonne della tenerezza”, e il sogno purtroppo incompiuto di realizzare un “tempio della voluttà e della bellezza” negli anni in cui la scultura occidentale riscopriva il fascino del tempio, il sogno di riunire arte e architettura da un lato, arte e spiritualità dall’altro. Negli anni in cui nasceva la psicanalisi, questo artista straordinario indagava l’individuo da un punto di vista unico e ineguagliato.
I problemi di salute purtroppo impedirono a Modigliani di continuare a scolpire e i suoi ultimi anni li dedicò ai grandi capolavori pittorici. Meteora vissuta troppo poco, Amedeo è stato un unicum nella storia dell’arte e ha lasciato un segno incancellabile. Questa mostra vuole mettere in evidenza gli elementi che racchiusi nella sua scultura, sfatando i troppi stereotipi e restituendo invece il senso della sua ricerca e della sua profonda cultura.