L’Accademia di Belle Arti di Perugia diventata statale e punta su design, moda e arte

09.03.23 , Design , Carlo Timio

 

 L’Accademia di Belle Arti di Perugia diventata statale e punta su design, moda e arte

La seconda accademia di belle arti più antica d’Italia è quella di Perugia. Dopo quella fiorentina fondata nel 1563, appena dieci anni più tardi nacque quella del capoluogo umbro e venne dedicata al suo massimo esponente in campo artistico Pietro Vannucci. Quest’anno, non a caso, si celebrano i 450 anni dalla fondazione dell’Accademia di Belle Arti e 500 anni dalla morte del Perugino.

Insomma Perugia vivrà da protagonista questo 2023, ponendosi al centro della storia dell’arte e della formazione accademica a livello nazionale e non solo. E non a caso, l’intenzione dell’Accademia statale “Pietro Vannucci”, fresca di statizzazione, così come riportato dalla direttrice Tiziana D’Acchille nel giorno dell’inaugurazione dell’anno accademico tenutosi l’8 marzo, è proprio quella di far conoscere le belle arti e Perugia nel mondo, puntando sull’internazionalizzazione. In che modo? Grazie a una attività di apertura verso l’esterno, una forte promozione dell’antica istituzione nelle fiere internazionali e un rafforzamento delle partnership con altre istituzioni europee per la realizzazione di progetti congiunti, orientati sulla specificità territoriale dell’Umbria.

Importanti novità anche sul fronte dell’offerta formativa, con l’apertura di nuovi corsi - in fase di autorizzazione ministeriale -, nel campo del cinema, degli audiovisivi, delle arti applicate alle nuove tecnologie, così da soddisfare le domande della contemporaneità, quindi del mondo digitale, della comunicazione visiva, ma anche della moda nelle sue varie declinazioni che guardano, in particolare, alla specificità del territorio. Sarà rafforzata tutta la parte identitaria e fondante degli studi accademici, con i corsi di pittura e scultura che saranno dotati di nuovi laboratori e nuove strumentazioni.  Altra novità è che a latere dell’attività didattica sarà portata avanti un’altra mission: la produzione artistica e la ricerca. Prenderanno così avvio una serie di incontri con i protagonisti dell’arte e della cultura. A partire dalla fine di marzo, l’aula magna “Ercole Farnese” aprirà le porte ai dibattiti sull’arte contemporanea, ospitando conferenze, presentazione di libri e lezioni magistrali, rivolte sia agli studenti, sia al pubblico esterno. Si inizierà ospitando l’iniziativa, unica nel suo genere in Italia, “I martedì critici” tenuti dal professor Alberto Dambruoso. Seguiranno ospiti d’eccezione nazionali e internazionali. Un altro sguardo è rivolto verso le ‘professioni’ future, quindi alla comunicazione visiva, al graphic design, al design del prodotto, al design della moda. Tutto non sarà affrontato con un taglio esclusivamente professionalizzante, ma sarà una formazione sui nuovi mestieri legati all’arte che consentirà ai laureati di contestualizzare la preparazione tecnica all’interno di un sistema teorico. Lo studente di fashion design non sarà solo un bravo creativo di moda, ma sarà auspicabilmente uno studente che conoscerà la storia della moda, del costume, degli stili, dei flussi dello stile, dei collegamenti delle mode con la storia, con il territorio. Sarà un professionista di alto livello, ed è per questo che queste discipline debbano essere studiate in Accademia.

L’inaugurazione, che si è tenuta nell’Aula Magna “Ercole Farnese”, alla presenza di una rappresentanza delle istituzioni civili e del mondo della cultura, di un folto pubblico di studenti e simpatizzanti dell’Accademia, ha visto la partecipazione e l’intervento in apertura dell’onorevole Alessandra Gallone, consigliera delegata dal Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini (MUR), lieta di aver partecipato a questo grande momento per l’Accademia di Perugia, “un’istituzione antica che meritava un riconoscimento così importante”.

Un importante evento che si è aperto con i saluti istituzionali del Presidente Mario Rampini, Antonella Pinna, in rappresentanza della Regione Umbria, della presidente della Provincia di Perugia, Stefania Proietti, e del sindaco di Perugia, Andrea Romizi, ovvero i rappresentanti degli enti locali coinvolti nella convenzione con il Miur e l’Accademia, che per l’occasione hanno espresso viva soddisfazione per il grande traguardo raggiunto con la statizzazione. Aprendo il suo intervento il sindaco Romizi ha voluto esprimere un forte senso di riconoscenza nei confronti del presidente Rampini, da lui definito “la persona giusta al posto giusto”, protagonista, insieme a tutto lo staff dell’Aba, di una pagina straordinaria nella lunga storia dell’istituzione. Romizi ha ricordato i tempi in cui è partito il progetto per la statizzazione, ossia il 2014 quando l’Accademia era sottoposta a forti criticità che sembravano comprometterne la stessa esistenza. “Ecco perché oggi per il Comune di Perugia, che ha sempre creduto nella sua istituzione culturale la più antica d’Italia dopo quella di Firenze, è un giorno di enormi emozioni”. Il sindaco ha poi voluto omaggiare chi 450 anni fa fondò l’Accademia, Orazio Alfani e Raffaello Sozi, ed ha spiegato che, grazie alla statizzazione, è stato possibile mettere in sicurezza quella storia che ora avrà la possibilità di innovarsi ancora. Perugia – ha spiegato Romizi – non prova oggi alcun sentimento di “spoliazione”, ma solo una consapevolezza del fatto che un bene straordinario è stato messo sotto l’attenzione diretta dello Stato a conferma della sua importanza. Proseguendo nel programma, hanno trovato spazio gli interventi di Barbara Jatta, Direttrice Musei Vaticani, Bruno Corà, Presidente Fondazione Burri, del visual designer Ettore Vitale, e di Paolo Genovese, Presidente Umbria Film Commission, che essendo stato protratto all’estero per lavoro ha tenuto ad inviare il suo contributo con un video per sottolineare l’importanza della convenzione siglata tra l’Accademia e l’Umbria Film Commission. “Un accordo che vede all’orizzonte l’avvio di un corso di laurea triennale di cinema, un corso a 360 gradi per dare agli studenti una conoscenza completa e trasversale dell’industria cinematografica e sui vari mestieri del cinema”.

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