"Jacques Toussaint. Arte e design nel Golfo dei Poeti 1967 | 1987"

27.10.21 , Arte , Elisa Giglio

 

Arte e design al CAMeC Centro Arte Moderna e Contemporanea della Spezia che, dal 28 ottobre al 27 febbraio 2022, ospita la mostra monografica "Jacques Toussaint. Arte e design nel Golfo dei Poeti 1967 | 1987", a cura di Giosuè Allegrini e Marzia Ratti, con circa sessanta opere dell'artista-designer francese, residente in Italia ormai da più di cinquant'anni. L'esposizione documenta il lavoro prodotto da Toussaint nel ventennio di soggiorno a Lerici tra gli anni Sessanta e Ottanta, nel vivacissimo clima culturale del famoso borgo ligure, frequentato da personalità della cultura e dell'arte come Attilio Bertolucci, Valentino Bompiani, Silvio Coppola, Vico Magistretti, Giorgio Soavi, Mario Spagnol, Mario Soldati.

La mostra si concentra in particolare sulla prima mostra di arte e design dal titolo Le due realtà, organizzata da Toussaint al Castello di Lerici nell'estate del 1969, originale confronto dialettico intorno al tema dell'uso della tecnologia e dei nuovi materiali che le ricerche industriali stavano mettendo a disposizione del mondo della produzione e anche delle arti. Da una parte gli artisti che guardavano con interesse all'uso dei nuovi materiali e delle tecniche più avanzate - Campus, Carabba, "Contenotte" (Facchini), Grignani, La Pietra, Munari, Prina, Vallé -, dall'altra chi pur utilizzandoli li connotava di valenze esistenziali, ironiche o antitecnologiche - Fomez, Germán, Ilacqua, Mazzucchelli, (Miles) Mussi, Mondani, Raffo, Ramosa, Toussaint. Tutti i nomi presentati sono in quel momento parte attiva di un panorama in ebollizione che produce risultati sorprendenti in vari campi: da quello più eclatante di Bruno "Contenotte", che per le sue ricerche sugli effetti ottici sarà chiamato a collaborare per lo strabiliante finale di 2001 Odissea nello spazio di Stanley Kubrick, alle copertine della collana di fantascienza dei Penguin Books disegnate da Franco Grignani.

Il visitatore inoltre può approfondire la produzione di design che Toussaint progettò e rese famosa in quegli anni, dalla sedia in alluminio e selleria cui diede significativamente il nome di Golfo dei Poeti, al tavolo Pontile, ispirato all'imbarcadero di Lerici che l'autore poteva contemplare ogni mattina dall'ampia vetrata della sua casa in salita Arpara.

Sono presenti inoltre lavori artistici realizzati nell'atelier ligure, che documentano il rapido passo compiuto da Toussaint in direzione di una ricerca geometrica e segnica, caratterizzata dalla presenza del blu, anch'esso collegabile alle suggestioni maturate nell'ambiente ligure.

Per offrire la possibilità di valutare l'iter creativo di Jacques Toussaint, sviluppatosi in più di cinquant'anni di lavoro, i curatori e l'autore stesso hanno voluto inserire in chiusura un intervento artistico significativo dello spirito attuale di ricerca, che si fonda sulla volontà dell'autore di sottrarre la sua proposta ad una mera osservazione da parte del pubblico per renderlo a sua volta partecipe e protagonista. Varcata la soglia di uno spazio immersivo, il visitatore può sostare in una installazione site specific, che gli consente di concentrarsi sui propri pensieri e su se stesso. Accompagnata dall'evocativo titolo Souvenirs de la terre, composta da elementi illuminanti al neon blu e una proiezione video, suggerisce una presa di posizione portatrice solo di ricordi positivi. Un modo discreto e personale di Toussaint di prendere le distanze dalla propria realtà per non imporre una visione autoreferenziale del proprio mondo.

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