Il progetto di Gae Aulenti a Gubbio simbolo dell'energia della semplicità . Piazza San Giovanni, oggetto dell'intervento di riqualificazione, si trova nel centro Storico di Gubbio. La piazza originariamente era organizzata su due livelli, una da dove si accedeva alla chiesa di San Giovanni ed una che degradava fino al torrente Camignano; tra i due livelli c'era un vasca d'acqua che alimentava un mulino. Dopo le sistemazioni attuate nel 1870, la piazza perde questa particolarità portandosi tutta alla stessa quota, ed è questo il punto di partenza dell'intervento dell'architetto. Il progetto raccoglie di Gubbio, in una felice sintesi, i valori civici, le memorie ubaldiane e francescane, il raccoglimento meditativo che la cittadina ispira con le espressioni culturali recenti. La pavimentazione della piazza in "gengone" locale bocciardato, è ridisegnata indicando una prospettiva che lega in direzione longitudinale la Chiesa con la Loggia dei Tiratori, attraverso l'affaccio sul torrente. Il nuovo asse è inquadrato ad ovest dal muro di sostegno della stretta del Fondaccio, e ad est da una sottile vasca d'acqua(a memoria dell'originale canale che alimentava il mulino) e da un filari di nuovi ulivi. Anche l'illuminazione segna questo andamento longitudinale della piazza, scandito da tre file di apparecchi luminosi, una verso la stretta del Fondaccio, una a ridosso della vasca d'acqua ed una oltre gli ulivi. In questo progetto prende forma ciò che l'architetto Aulenti spesso cita nel raccontare il suo modo di "fare architettura"; sì perché "l'architetto deve saper leggere il contesto dove molto spesso queste radici sono nascoste e sotterranee. Il saperle riconoscere e farle apparire è il grande lavoro di rilettura storica di un luogo...". Se infatti la prima fase è puramente analitica e frutto di attenti approfondimenti, poi si presenta la fase sintetica in cui emergeranno le sintesi ritenute più evidenti ed importanti. La consistenza lapidea ,nuova per questo spazio urbano, la tenue gestione delle pendenze e dei dislivelli, l'affacciarsi al fiume , la luce verde di alcuni alberi, il suono leggerissimo e la freschezza dell'acqua che vi scorre danno un'idea di armonia della piazza. Anche la stravaganza dei lampioni che segnano il percorso fra Chiesa e fiume, certamente diversi all'abitudine dei nostri sguardi, risultano familiari e inseriti nel paesaggio urbano e addirittura si percepiscono come degni indicatori di percorsi in direzione della chiesa di S.Giovanni e della grande architettura eugubina. Infine l'apertura del vicolo che scende al fiume, diventa un ordinato spazio di sosta da cui godere visuali che le barriere del tempo avevano nascosto. Ed è merito di questo tipo di approccio se la riqualificazione urbana di Piazza San Giovanni risulta così adatta e contestualizzata. Questa volta la "firma" del grande architetto di turno ha avuto rispetto del deposito storico rappresentato dalla città , non andando in contrapposizione al tessuto urbano ma unificando la piazza alle case e agli orti circostanti del tessuto eugubino.