Se hai occasione di transitare a piedi in Via XX Settembre a Perugia, sosta un momento di fronte alla casa del maestro Franco Venanti, e leggi su una targa scoperta recentemente un’elegia sull’amicizia. É una poesia scritta dal poeta spagnolo Eduardo Martinez y Hermandez, dedicata al Maestro. In un passo si legge: “Oggi in alto i nostri versi eleviamo/ negli inni sonori che intoniamo/ all’amicizia che insieme invochiamo/ nell’Augusta Perugia che cantiamo”. É un inno alla duplice amicizia: a Venanti e a Perugia. A Venanti come sentimento nella memoria di un tempo passato che non ha limiti, a Perugia come malinconico ricordo di una città scoperta nella sua bellezza, mediante, appunto, l’amicizia del Maestro. Amicizia che Venanti pone sempre al prima posti dei valori della vita e di cui io stesso ne ho sperimentato la consistenza. Dell’amicizia si è detto di tutto e del contrario di tutto. Pensate che il preumanista Boncompagno da Signa nel 1204 compone il libro Amicitia, ove propone una classifica che comprende ben ventisei tipi di amico indicati con aggettivi insoliti e bizzarri. Tra questi mi hanno colpito: Amico fedele; Amico pari; Amico potente; Amico subalterno; Amico reale; Amico girellone; Amico immaginario; Amico sofistico; Amico altezzoso; Amico retrogrado; Amico delle fortuna; Amico truccato; Amico voluttuoso; Amico futile; Amico a causa del nemico; Amico ferreo. L’Autore afferma che il termine amicizia è vago e ambiguo, tanto che quasi sempre lo si unisce ad aggettivi che ne modificano il senso, come egli fa nella sua tassinomia di significati. Ed ognuno può ritrovare in tale classificazione qual è per noi e per i nostri amici il significato del sostantivo amicizia. Certo l’Amicitia di Boncompagno è concepita come l’antitesi di una celeberrima opera ciceroniana il Laelisu de Amicitia. Un’ opera che è diventata nei secoli un cult book, poiché Cicerone innesta l’amicizia personale-filosofica sull’amicizia politico utilitaristica della tradizione romana. Egli scrive: “L’amicizia tiene in sé uniti moltissimi beni, dovunque tu vada la trovi; da nessun luogo è esclusa, non è mai intempestiva; non è mai molesta”. Ma la definizione che meglio si attaglia alla indole dei contemporanei è quella del filosofo epistemologo Massimo Maldini (docente anche all’Università di Perugia): “L’amicizia è un sentimento gratuito, un sentimento che non si può comprare né vendere. I mercati di amicizia non esistono, né, con buona pace degli uomini di questo secolo, non possono esistere. La ricchezza come già videro nei secoli passati numerosi filosofi e scrittori, non serve a procurarsi amici, o meglio, a procurarsi ‘veri amici’, ma solo a circondarsi di molti ‘falsi amici’”. E credo che l’inno all’amicizia composto dal. Poeta Martinez y Hermandez per il pittore Franco Venanzi sia espressione di “vera reciproca amicizia”. Chi può dubitare di tale sentimento legga e rilegga sulle mura della casa dell’Artista le parole eterne del poeta spagnolo.