“UNA, DOPPIA, COLLETTIVA. L’identità al tempo del Metaverso”

06.02.25 , Eventi , Collaboratore Riflesso

 

“UNA, DOPPIA, COLLETTIVA. L’identità al tempo del Metaverso”

È un viaggio tra arte e tecnologie contemporanee per riflettere sull’identità, le relazioni e la loro evoluzione al tempo del Metaverso, la mostra “UNA, DOPPIA, COLLETTIVA. L’identità al tempo del Metaverso” che CUBO, museo d’impresa del Gruppo Unipol, apre a Bologna dal 7 febbraio al 31 maggio, nelle sue due sedi di Porta Europa e Torre Unipol, e nel Metaverso per la fruizione di alcune opere.

L’esposizione, a cura di Federica Patti e Claudio Musso, rientra nell’ottava edizione di “das – dialoghi artistici sperimentali”, la rassegna trasversale dedicata al dialogo artistico e culturale sui temi della contemporaneità che nasce come territorio di confronto su contenuti, tecniche, linguaggi di artisti della new generation.

“UNA, DOPPIA, COLLETTIVA” è un progetto dedicato ai linguaggi sperimentali attraverso un dialogo tra quattro media artist di fama internazionale che per l’esposizione bolognese presentano lavori inediti e opere che negli ultimi anni hanno partecipato a importanti esposizioni: LaTurbo Avedon, avatar che opera nella produzione artistica e nella curatela, Auriea Harvey, artista e pioniera dei linguaggi digitali, Kamilia Kard artista e docente, e Mara Oscar Cassiani, artista, coreografa e performer.

Attraverso una serie poliedrica di opere e formati, le artiste affrontano temi che da sempre stanno a cuore all’essere umano, con uno sguardo sull’attualità più stringente: la costruzione e la rappresentazione del sé, le individualità e la creazione di comunità in Rete, la liveness digitale, le relazioni tossiche on line, il rapporto tra essere umano e intelligenza artificiale.

Lo spazio di Porta Europa con i suoi specifici connotati architettonici diviene inoltre elemento ispiratore e supporto dell’allestimento per le artiste: per la prima volta nella storia di CUBO la grande vetrata accoglie, nel formato di vetrofanie, opere realizzate appositamente da tutte le artiste, aggiungendo un ulteriore livello alla mostra e inserendosi in un’area di liminalità che evoca gli ambienti interstiziali della Rete.

Nei primi giorni di mostra, in occasione di Art City Bologna 2025, le artiste saranno coinvolte in workshop, performance live e talk all’interno di un ricco public program capace di restituire il senso di una mostra straordinariamente intensa, sia da un punto artistico che relazionale. Momenti di incontro e di approfondimento sui temi e sui linguaggi delle artiste si terranno per tutta la durata della rassegna “das 08”, fino a maggio.

Nella sede di CUBO in Torre Unipol trovano la loro collocazione i lavori dedicati al concetto di spaziotempo esteso e corpo aumentato, contaminato con altre entità naturali e artificiali. “Cusp (Outside/Inside)”, della serie “Materia”, è l’ultima creazione delle artiste che si celano dietro l’identità di LaTurbo Avedon, presentata per la prima volta in Italia a CUBO come installazione e come live streaming. L’opera prevede la partecipazione attiva del pubblico nel flusso di creazione dell’estetica dei luoghi che abita, della figura dell’avatar e della sua identità. “Permanent Sunset” è invece la video documentazione di una performance in-game ongoing in cui LaTurbo Avedon sceglie di sganciarsi dalle attività dei videogiochi per cercare uno spazio contemplativo, oziando nei tramonti creati in questi mondi virtuali. Recentemente acquisito da importanti collezioni come Onassis Foundation e Julia Stoschek Collection, questo autoritratto di Avedon è divenuto icona di una forma di esistenzialismo online, neoromantico 4.0.

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