Sono attesi per il mese di marzo nella città di Verona e dintorni – l’area precisa non può ancora essere rivelata – alcuni dei più importanti street artist a livello italiano e internazionale. Con loro, direttamente da New York per documentarne il lavoro, la reporter americana Martha Cooper (1943), nota per aver testimoniato con la sua macchina fotografica la scena dei graffiti di New York City negli anni ’70 e ’80, e autrice, con Henry Chalfant, del libro Subway Art, considerata la “Bibbia dei graffiti”.
Artisti come Ericailcane, Pao, il francese Clet, e Zed, che da sempre lavorano a stretto contatto con la società civile e con la “strada”, si riuniscono a supporto del loro “collega” CIBO, internazionalmente conosciuto per il suo impegno volontario contro i movimenti di estrema destra e a favore dei diritti universali.
È stato infatti l’artista veronese a chiamarli nella sua città – o, meglio, nei suoi dintorni, non è concesso di essere più precisi poiché, come noto, l’arte del graffito è tuttora considerata illegale – per riportare all’attenzione dell’opinione pubblica il tema dei diritti umani attraverso il potente strumento della street art. Prima che sia troppo tardi.
I dettagli sul modo, sui tempi e sui luoghi in cui lo faranno, saranno rivelati solo nelle prossime settimane, per consentire agli artisti di lavorare, nel frattempo, sui muri, in totale libertà e segreto.