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Bergamo e la Stonehenge made in Italy

Mercoledì, 23 Marzo 2016,
Arte,
 
Per chi è appassionato di alchimia, Bergamo è la città giusta. Arrivati in Piazza Duomo, incastonata tra la Cattedrale e il Battistero, si erge la Chiesa di Santa Maria Maggiore. In fondo alla navata centrale si trovano i monumenti funebri dedicati al musicista Gaetano Donizetti e al suo maestro (nonché maestro di cappella della chiesa) Giovanni Simone Mayr. Sul monumento di Mayr, racchiuso in un cerchio sull’arpa di una Musa, vi è il Sigillo di Salomone, con un altro cerchio al suo interno, simbolo dell’incontro perfetto dei quattro elementi. Ma ancora più insolito è che il volto del musicista appare all’interno di un ouroboros, il serpente che si morde la coda, antichissimo simbolo esoterico-alchemico e gnostico che indica l'unico principio primo che sta alla base di tutto, tratto dalla Crhysopoeia (l’arte di fare l’oro) di Cleopatra. Il perché è presto detto: in base ai verbali della polizia austriaca e italiana del tempo (siamo nella prima metà dell’Ottocento) Mayr pare fosse affiliato alla setta degli Illuminati di Baviera. Più in là, nella lunetta sopra il portale di nord-est dell’edificio, c’è una scultura che rappresenta la Natività della Vergine, con Santa Lucia e Santa Anastasia che lavano la bimba appena nata e Santa Elisabetta e Santa Susanna che assistono Sant’Anna, rispettivamente madre, nonna e puerpera. E che cosa ci sarebbe di strano, direte voi? Nulla, se non fosse per il fatto che di questo evento non c’è traccia nei Vangeli Sinottici, visto che a narrarlo sono quelli apocrifi. Di nuovo un indizio del perdurare di un culto gnostico nei circoli spirituali di Bergamo. E, come se non bastasse, l’intero coro ligneo è un capolavoro di simbologia alchemica, disegnato da Lorenzo Lotto a partire dal 1524. Uscendo da Bergamo, a venti minuti circa dalla città, in località Almenno San Bartolomeo, c’è la misteriosa Rotonda di San Tomè, una delle rarissime chiese a pianta circolare, edificata tra il 1130 e il 1150 sopra un preesistente tempio pagano dedicato a Giunone, Cerere e Silvano. Nella lunetta sopra il portale d’entrata è raffigurato uno strano personaggio senza simbologie particolari o iscrizioni, con un bastone in mano che divide il Nodo di Salomone a sinistra dall’Albero della Vita a destra. Sono ambedue simboli legati ai Templari, tanto che secondo alcuni la chiesa vuole replicare il Santo Sepolcro di Cristo a Gerusalemme. La circonferenza dell’edificio è costellata di tante piccole finestrelle, da cui la luce del sole penetra e illumina ad ogni ora di ogni giorno una diversa tra le otto colonne interne, quasi fosse un magico orologio, ma solo durante i due equinozi, alle 17.20, un raggio di sole colpisce da un’apertura il tabernacolo che si trova nell’abside. L'orientazione 'solstiziale' divergeva però dai dettami della Chiesa di Roma, che prescriveva quella 'equinoziale' per gli edifici di culto cristiani, tanto che si pensa che gli architetti si siano lasciati tentare da modelli pagani. Delle otto colonne, però, solo una ha base ottagonale, poiché per il centro del suo piedistallo passa il meridiano astronomico locale e, se si tende una corda tra il basamento della colonna e quello della opposta colonna nel matroneo al secondo piano, il suo virtuale prolungamento verso l'alto interseca il Polo Nord Celeste, in direzione parallela all'asse di rotazione terrestre. La chiesa altro non sarebbe, quindi, che una codificazione dell'inclinazione dell'asse terrestre rispetto al piano della sua orbita. Altro che Piramidi e Stonehenge.

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